lunedì 18 aprile 2011

Silver Moonlight 10°capitolo

Lyla non riusciva a staccare lo sguardo dall'uomo che le stava difronte, paralizzata dalla paura.

Era piuttosto alto rispetto a lei, di sicuro raggiungeva il metro e ottanta, con un fisico asciutto e una muscolatura non eccessiva, appena accennata sotto la camicia nera come la notte.

Fece un altro passo riducendo ulteriormente la distanza tra di loro ; ora distava meno di mezzo metro da lei facendole battere il cuore sempre più forte.

I muscoli delle gambe, delle braccia e di qualsiasi altra parte del suo corpo non le rispondevano, probabilmente raggelati come il suo cervello.

Non riusciva a muoversi, non poteva fare altro se non starsene li immobile a fissarlo negli occhi, sperando come una stupida bambina che l'uomo cattivo andasse via senza farle male. Ma lo sguardo che la ricambiava era gelido e privo di una qualsiasi traccia di pietà.

La speranza l'abbandono; abbassò lo sguardo finalmente consapevole che il destino che era rimasto pazientemente in attesa di quel momento si compisse.

Poi tutto successe in poco più di una manciata di secondi.

L'uomo si mosse ad una velocità disumana, le afferrò con una mano i capelli della nuca esponendole la morbida e calda pelle della gola e con l'altra le abbassò il collo largo della maglietta.

L'ultima cosa che vide prima di svenire fu uno scorcio delle sue labbra perfettamente disegnate e lo strano luccichio dei suoi denti.

Lyla non ebbe nemmeno il tempo di urlare.


Il trillo della sveglia le martellava insistentemente nelle orecchie,

era sicura che suonasse in quel modo allucinante per divertimento provando un certo gusto nel farle venire un colpo.

Un grugnito vagamente animalesco le si formò in gola come segno di protesta mentre cercava a tentoni il pulsante per spegnere il martello pneumatico che le lacerava i timpani.

  • mmh....si, si va bene. Mi alzo-


Uscendo di casa il freddo polare la aggredì. una violenta folata di vento gelido misto ad alcuni fiocchi di neve le si insinuò dentro il bavero della giacca. Un piacevole pizzicore le si diffuse sulla pelle dove i fiocchi di neve si erano adagiati, sciogliendosi lentamente.

-Deve aver ripreso a nevicare questa notte- pensò lyla.

Un flash improvviso la immobilizzò nel mezzo della strada principale. Il tempo si bloccò in quell'istante. Mentre nei suoi occhi prese a scorrere una scena a cui sembrava avessero tolto l'audio.

La sua stanza, la tenda argentea che garriva violentemente nel vento che entrava dalla porta-finestra aperta, i candidi fiocchi che entravano posandosi sul pavimento...

il tempo riprese a scorrere tornando alla normale velocità.

  • ehi tu! Ma sei per caso impazzita?!-

  • eh? come?....

  • come?! Svegliati bella addormentata, levati dalla strada e trovati un bravo dottore!-

  • ma guarda te, quando uno è in ritardo si ritrova una pazza....-

ancora confusa dal flash, si sbrigo a spostarsi dal centro della strada.

l'uomo rialzò il finestrino della sua lussuosa auto sportiva europea e tra un'imprecazione e l'altra pestò il piede sull'acceleratore facendo stridere gli pneumatici ripristinando lo scorrere intenso del traffico del lunedì mattina.

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