mercoledì 13 aprile 2011

Enchanted -Eireen


Enchanted
Cap.1 pt 3
-Hey Roxy!-
Si voltò seguendo la direzione da cui veniva la voce e individuò Gerard. Lo salutò con la mano e gli fece cenno di raggiungerla.
Non appena le fu di fronte le prese testa fra le mani e le schioccò un sonoro bacio a stampo sulle labbra. Lei subito si scostò guardandosi attorno per controllare che nessuno avesse visto. - Ma che cazzo fai?- gli sibilò.
Ma non era facile far arrabbiare il ragazzo. - Bacio la mia donna.- fece per metterle un braccio sulle spalle ma lei lo scansò abilmente.- Io non sono la tua donna Gerard. Togliti quella stupida idea dalla testa. Te l'ho detto mille volte di relazioni serie non ne voglio sapere niente per almeno altri quattro anni.-
Gerard la guardò perplesso.- Ma l'altra sera...-
Roxane perse la pazienza.- Sì l'altra sera abbiamo scopato e quindi? Devo forse ricordarti che ero ubriaca fradicia? Cazzo non mi ricordo neanche com'è stato! Non sapevo nemmeno quello che stavo facendo. Pensi che provo qualcosa per te? Ti sbagli. Sei solo un amico col quale ho fatto sesso. Capita putroppo ma chiusa lì.- finì la sigaretta e la buttò ai suoi piedi, poi girò i tacchi e lo lasciò lì con la bocca aperta e un espressione ferita negli occhi.
Non capiva perchè le si dovessero attaccare addosso così.
Quardò l'orologio erano quasi le nove, ma non aveva nessunissima voglia di andare a lavorare quindi decise di andare un po' in spiaggia.
Ripescò il cellulare e chiamò Josie che rispose al sesto squillo con la voce assonnata e impastata dal sonno. -Chi rompe a quest'ora?-
-Ma tu non guardi mai il display prima di rispondere?-
L'amica sbuffò dall'altra parte del telefono.- Cosa vuoi Roxy? -
La ragazza sogghignò di piacere al pensiero che dato che lei non poteva dormire neanche la sua amica l'avrebbe fatto.- Sto andando in spiaggia ci becchiamo lì fra dieci minuti.-
-Secondo te io mi alzo adesso? Per venire in spiaggia? No cara hai pisciato fuori. Ci becchiamo stasera con gli altri ciao!-
Ma Roxane avea sempre un asso nella manica.- Se non alzi quel culo dal letto vengo a casa tua e mi attacco al campanello finchè quell'alcoizzata di tua madre non si sveglia... e indovina un po' con chi se la prenderà una volta sveglia?-
Josephine lanciò delle sonore imprecazioni.- Sei proprio una stronza Roxane!-
La ragazza rise di gusto.- Lo so tesoro solito posto fra dieci minuti guai a te se ti riaddormenti!- e riattaccò.
Il “solito posto” era un pezzetto di spiaggia vicino ad un bar, e quando arrivò, Josie era già lì. Evidentemente le minacce di Roxy erano state prese seriamente. Appena le si avvicinò Josie partì subiti in quarta a blaterare su quanto fosse stronza come amica.- Non ti degni neanche di rispondere ai messaggi! Ma appena chiami io devo portare il mio culo dove dici tu sei una fottutissima dittatrice. Bell'amica del cazzo!-
-Ahahah! Dai Josie non ti arrabbiare. Ti offro la colazione.- e le fece l'occhiolino.
-Mmm va bene, per questa volta passi pure, ma solo perchè mi offri la colazione! E fai in modo che non succeda mai più.-
Roxane alzò gli occhi al cielo avesse fatto chissà cosa almeno.
Entrarono nel bar ordinarono due caffè e due paste alla marmellata e si misero a sedere sui tavoli fuori. Per fortuna aveva cominciato a soffiare una leggera brezza che rinfrescava l'aria afferrò gli occhiali da sole e se li mise.
Per Roxy era diventata insopportabile la luce del sole, a forza di vivere di notte si era disabituata a girare di giorno. I suoi ritmi erano completamente sfalsati.
Poi Josie con la sua vocina squillante che di prima mattina era decisamente fastidiosa la richiamò dai suoi pensieri riportandola sulla terra ferma.
-Ma Roxy oggi non dovevi iniziare un lavoro nuovo?-
No adesso ci si metteva anche la sua amica a parlarle di lavoro e che palle.- Sì ma non mi andava di andarci, è uno stupido lavoro in uno stupido bar.-
-Ma tuo padre non aveva detto che ti avrebbe sbattuto fuori di casa se non avessi messo la testa a posto?-
Nel frattempo era arrivato il cameriere con le loro ordinazioni e Roxy pagò il conto. Inoltre approffittò dell'occasione per spostare l'argomento sul tipo che la sera prima ci aveva provato con la sua amica e funzionò alla grande Josie mise il pilota automatico e iniziò a raccontarle nei minimi dettagli la scena sebbene Roxy l'avesse già vista in prima persona, ma questo le dava la possibilità di perdersi nei suoi pensieri.
Era vero suo padre l'aveva minacciata di sbatterla fuori di casa, ma Roxane sapeva perfettamente che non l'avrebbe mai fatto. Si sentiva frustrata. Aveva una gran voglia di picchiare qualcosa o qualcuno, ma non poteva. Sei mesi prima si era beccata una denuncia per aver spaccato il naso ad un ragazzo.
Se l'era cavata perchè aveva detto che era stata legittima difesa dato che il ragazzo allungava troppo le mani.
E in effetti era stato così.
Roxy e i suoi amici erano andati a ballare ad un Rave e, effettivamente erano un pò fatti, finchè un tizio non le si era avvicinato e aveva cominciato ad importunarla alla grande.
Subito Roxane non gli aveva dato pesa si era limitata a non dargli corda. Ma poi il ragazzo aveva iniziato a  metterle le mani addossoe a palparlla ovunque finchè lei non aveva perso la panzienza e gli aveva mollato un favoloso gancio destro dritto sullo stomaco, seguito da un montante dritto sul suo naso. Una reazione un pò esagerata forse, ma quando le si chiudeva la vena e perdeva la pazineza non c'era più niente da fare.
Sebbene le sue ragioni fossero più che valide in quell'occasione suo padre si era incazzato un bel po' e l'aveva mandata da sua madre. Ma dato che sua madre era una stronza fatta e finita che pensava solo a se stessa e all'assegno di mantenimento ch riceveva mensilmente da suo padre la sbattè fuori casa in meno di una settimana e disse che per quanto la riguardava dal quel momento aveva solo un figlio.
Ah la famiglia la più bella soddisfazione della vita.

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