Lyla nel suo letto continuava ad agitarsi inquieta, il potere che emanava da quella creatura apparentemente umana veniva misteriosamente percepita dal suo corpo; cercava di avvertirla del pericolo che incombeva su di lei.
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!-
il silenzio della camera venne infranto da un agghiacciante urlo muto, le urla non le uscivano dalla gola, ma dalla testa.
Il grido le risuonava ancora tra le povere ossa doloranti del cranio quando si mise a sedere appoggiandosi alla testata del letto.
Le mani tremanti, sudaticce e fredde come quelle di un cadavere corsero alla testa cercando di tenere insieme le ossa che sembravano volersi disintegrare.
Cercò di rilassarsi tirando lunghi respiri regolari come aveva visto fare alla tv mille volte alle persone con un attacco di panico; il fiato corto le faceva bruciare i polmoni in modo quasi insopportabile, ma ora che la testa sembrava di non rischiare più l'esplosione, si tirò le gambe al petto abbracciando le ginocchia con entrambe le braccia e appoggiando la fronte alle torule sporgenti.
Il sogno, o quello che credeva fosse stato un sogno stava rapidamente svanendo dalla sua memoria come una tela dipinta, bagnata dalla pioggia.
Più cercava di afferrarne i particolari, più quelli le sfuggivano, lasciandola con niente di più di qualche particolare confuso; una mano stretta alla gola di uno sconosciuto, un paio di meravigliosi occhi grigi dal taglio obliquo, sangue sull'acciottolato di un vialetto che avrebbe potuto portare ad una villa ma anche in un parco pubblico, lyla non ricordava abbastanza per poter dare una sequenza logica al film nella sua mente.
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