Infatuation
Cap.2 pt.2
Un paio d’ore dopo arrivò Gale e mentre mi parlava scoppiò a ridere anche lui. Ma cos’era? Mi stavano prendendo in giro?
-Perché cavolo stai ridendo?- gli chiesi secca.
Sentendo il mio tono cercò di darsi un contegno. –No, niente. Piuttosto ho una cosa da chiederti.-
Lo guardai con sospetto. –Cosa?-
- Lavori domani?-
-No perché?… Non vorrai mica organizzarmi un appuntamento con uno dei tuoi amici strambi vero? E poi ho già il ragazzo, e…-
-No, no niente appuntamento. Volevo solo sapere se ti andava di venire a pranzo da me, per vedere casa mia.--Oh! Ma certo sarà un piacere…niente in contrario per i tuoi inquilini vero?-non si sa mai.
-Max è in Brasile. E per Roy il problema non esiste. Non è molto socievole ma sicuramente si chiuderà in camera sua a studiare o a fare quello che fa di solito in camera sua .-
-Va bene- gli schioccai un bacio sulla guancia e tornai al lavoro.
La serata proseguì tranquilla la gente andava e veniva e incontrai anche qualche vecchio amico di infanzia che non vedevo da parecchi anni.
Finalmente l'afflusso di clienti era diminuito e ormai nel locale erano rimasti solo gli ultimi clienti e alle due staccai. Non mi sentivo più i piedi, ero sudata e stanca, ma ero soddisfatta, finalmente facevo qualcosa di concreto mi ero decisamente stufata di stare in casa a non fare niente, mi sentivo sprecata. Inoltre avevo rimediato dieci dollari di mancia.
“Veramente niente male” mi congratulai con me stessa.
Decisi di tornare a casa passando per la spiaggia. Adoravo il mare di notte, illuminato dalla luce delle stelle e della luna. Era la cosa che mi era mancata di più in assoluto. La sabbia sotto il mio piede era fragrante e il rumore delle onde che si infrangevano sulla sabbia come al solito mi ipnotizzò. Vagai con la mente, lasciai andare i miei pensieri alla deriva. Pensai di nuovo a Gas. Nonostante il dolore che mi provocava pensargli, non farlo era impensabile, oltre che impossibile.
Ripensai elle sue dolci labbra che mi sfioravano l’orecchio e mi sussurravano parole d’amore copiate dai miei libri preferiti. Quelle stesse labbra che mi sfioravano il collo in una gentile ma insistente richiesta di aprirmi a lui completamente. Una richiesta a cui non avevo mai risposto di sì e ora me ne pentivo. Le sue mani che scivolando sul mio corpo lo risvegliavano, e lasciavano segni bollenti al loro passaggio. Avrei voluto averlo qui con me, per sentire di nuovo i suoi occhi su di me assieme alle sue mani.
Scossi la testa cercando di scacciare quei pensieri. Tornai con la mente al ragazzo strano che aveva riso di me, ma stavolta non provai rabbia, solo curiosità. Era un bel ragazzo, davvero bello. Altissimo almeno trenta centimetri più di me. Gli occhi talmente scuri da perdercisi dentro,molto chiaro di pelle e i capelli erano neri come l'onice, il che faceva risaltare tantissimo il suo pallore. Bello. Fu questo il primo pensiero quando lo vidi ora che ci ripenso. Molto bello.
Tirai fuori il mazzo di chiavi ed entrai in casa. Mi avviai in cucina dove trovai un altro biglietto della nonna.
Daisy,
domani starò fuori tutta la giornata. Quando ti svegli vai a casa di Gale. Ti terrà d’occhio per conto mio. Scusa tanto se non sono molto in casa, so che se qui per farmi compagnia e invece non ci sono mai. La vita è breve tesoro e bisogno godersela. Io ormai ho ottantasette anni e non so quanto durerò ancora, ma so che voglio spremere il tempo che mi resta fino in fondo.
Baci
La nonna.
Per oggi mi fermo qui ^_^ alla prossima settimana un bacione
XOXO
Eireen
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