Infatuation
Cap.2 pt.5
Dopo dieci minuti di silenzio imbarazzato da parte mia se non altro Roy si decise a parlare.- Ti va di andare da qualche parte? Tanto ci vorrà un po’ prima che quei due tornino…-
-No – risposi imbarazzata da tanta cortesia.- Preferisco stare qui un altro po’… ma tu vai pure se vuoi.-
Lui mi guardò e sorrise.- No resto qui, con te.-
Non saprei dire il perché ma quelle parole mi scaldarono dentro.
Seguirono altri dieci minuti di silenzio in cui facevo vagare lo sguardo intorno a me, guardando la gente che passava, persa nei suoi pensieri mondani. Poi Roy parlò di nuovo.
-Devi scusarmi sai?- mi disse e io lo guardai. Aveva proprio dei begli occhi.
-Per cosa?-
-Per l’altro giorno- sorrise- quando ti ho vista per la prima volta, e mi sono comportato in quel modo… ti chiedo perdono.-
Gli sorrisi a mia volta – Non ti preoccupare è tutto ok.-
-Sicura?-
-Certo, solo vorrei sapere…-
-Cosa?-
-Perché cavolo ridevi?-
Scoppiò a ridere probabilmente al pensiero del motivo che lo aveva spinto a ridere l’altro giorno.- Ridevo perché appena ti ho vista non ho potuto fare a meno di pensare che avevi la stessa espressione di mia cugina. Con le guance arrossate dal caldo… eri proprio carina…- a quel punto arrossì e voltò il viso dall’altra parte.
Io dal canto mio mi feci bordò e desiderai di essere inghiottita dalla terra immediatamente.
-Sei…sei molto legato a tua cugina?- gli chiesi più che altro per evitare di tornare a quel silenzio insopportabile.
-No la vedo solo una volta all’anno quando vado a trovare i parenti di mia madre in Francia, ma le voglio bene.- mentre ne parlava i suoi occhi si riempirono di dolcezza.
-È francese tua madre?-chiesi stupita
-Si, lei e mio padre si conobbero là e dopo tre mesi decisero di sposarsi.-
-Hanno fatto in fretta!-
-Si fu una decisione avventata. Si sono separati l’anno scorso dopo vent’anni di matrimonio.-
Lo disse col suo solito tono di voce piatto e incolore ma vidi un’ombra passare nei suoi occhi scuri.
-Mi dispiace- gli dissi.
-No. E stato meglio così sai? Ormai non si amavano più, si volevano ancora bene ma non c’era più amore tra loro.-
Non potei fare a meno di dargli ragione.
Non si può viver con una persona che non si ama.
-I tuoi genitori invece?- chiese dopo qualche minuto.
-Oh, mia madre fa l’avvocato, ma quando conobbe mio padre vent’anni fa era una disgraziata. Aveva più o meno diciott’anni, come me adesso, mio padre aveva undici anni in più.-
-Accidenti! Una bella differenza!-
Scrollai le spalle sperando di dimostrare indifferenza.- Già si può dire che fu quello il principale motivo del loro divorzio. E io.-
-Tu?-
Annuii.- Sì. Si sposarono in fretta dopo soli sei mesi che si conoscevano, mia madre era perdutamente innamorata di mio padre, ma evidentemente lui non provava gli stessi sentimenti.
Dopo sei mesi di matrimonio mia madre rimase incinta e mio padre cercò di convincerla ad abortire ma lei si rifiutò. Così un giorno mio padre fece le valigie e se ne andò.-
-Così? Senza neanche dire il perché?- sembrava che la cosa fosse assolutamente inconcepibile per lui.-Disse che un figlio in quel momento gli avrebbe rovinato la carriera. Diceva che non poteva permettersi di perdere tempo a crescere un figlio e altre cose simili. Quindi abbandonò mia madre e me.-
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