lunedì 11 luglio 2011

Silver Moonlight 20°capitolo


Zoppicando in modo vistoso riuscì miracolosamente a uscire dalla foresta senza essere raggiunta una seconda volta,

doveva averlo colpito in modo più grave del previsto. Era Possibile che gli avesse sfondato il cranio? È detto comune che l'adrenalina possa far compiere sforzi al di fuori dell'ordinario quando ci si trova in momenti di pericolo. Ma arrivare al punto di sfondare la testa di un uomo? Lyla si augurò di no.

Forse doveva tornare indietro e assicurarsi che non fosse morto, già la vedeva la squadra di C.S.I. Che trovava tracce del suo d.n.a. Sul corpo senza vita dell'uomo e poi un paio di agenti bussavano alla sua porta per arrestarla con l'accusa di omicidio.

Al contrario, se invece era ancora vivo e si era nascosto aspettando che il senso di colpa la costringesse a tornare indietro, sarebbe stato suo il cadavere ad essere ritrovato.

Radunò gli ultimi brandelli di sanità mentale che ancora le rimanevano e tradendo la promessa che essa stessa aveva fatto di non voltarsi e tornare indietro per nessuna ragione al mondo. Girò sui tacchi e per la seconda volta quel giorno varcò la soglia di un posto nel quale avrebbe gradito non andare.

Percorse con passo veloce il sentiero che aveva usato quando era entrata stando attenta a mantenere la direzione

che l'avrebbe riportata nel punto esatto in cui era caduta.

Poi poco più avanti, circa a venti, trenta metri davanti a lei dove i pini piegavano naturalmente verso destra, qualcosa attirò la sua attenzione.

Di nuovo il luccichio di prima. - oh merda.-

una massa informe stava immobile nello spazio tra due alberi e qualcosa, sul quello che lyla presumeva fosse il corpo, colpito dalla luce del telefonino brillava come a voler dire:

  • hey voi! Qua c'è un cadavere!-

perfino la vocina nella sua testa cominciava a diventare sarcastica e macabra. Non si metteva bene, per niente.

Mentre la stronza nel cervello continuava a farla rabbrividire con le sue frasi per nulla divertenti o almeno in quel momento non lo erano, lyla era sempre più terrorizzata.

In vita sua non aveva mai visto una persona morta, era troppo piccola per ricordare la veglia per i suoi genitori. I nonni erano ancora tutti e quattro in vita, per cui non era preparata a vedere il corpo senza vita di una persona, specialmente se era morta per mano sua.

  • coraggio, è inutile farla lunga.-

c'era troppo silenzio, se ne accorse quando, avvicinandosi al fagotto nero gli aghi dei pini si spezzavano bombardando la quiete con un il loro crepitio. Più si avvicinava, più trovava interessante ammirare le scarpe che calpestavano la neve immacolata. Non voleva guardare, non voleva scoprire di aver ucciso una persona, anche se l'aveva fatto per

difendersi.

Ormai in prossimità del punto in cui giaceva il corpo, alzò lentamente la testa cercando al contempo di mettere a fuoco la vista. E poi scoppiò a ridere. Il corpo era sparito. O forse non c'era mai stata una persona morta a terra. L'unica cosa presente sul suolo innevato era la sua borsa. E lei come una stupida ragazzina isterica l'aveva scambiata per il corpo del suo inseguitore.

Un peso enorme le si sollevò dal petto. Stava quasi per mettersi a ballare dalla felicità quando si ricordò di dove fosse e per quale motivo stesse gioendo. Ringraziò il cielo di essere sola. Si sarebbe vergognata da morire se qualcuno l'avesse vista. Qualcosa poi attirò la sua attenzione distraendola dal balletto della felicità riportandola bruscamente alla realtà. Era un oggetto prezioso, si notava.

Tra le dita teneva un bellissimo braccialetto, che ad occhio e croce sembrava fatto di argento, composto da una semplice catenella ad anelli.

Al centro la catena lasciava spazio ad una specie di spirale che racchiudeva una gemma verde-azzura esattamente

come le acque di Lake Louise.

Era davvero bellissimo, il tipo di bracciale che a lei sarebbe piaciuto indossare. Rigirandoselo tra le dita lyla notò che il metallo le stava riscaldando lentamente la mano. La persona che l'aveva perso doveva essere passata di lì da pochissimo tempo.

Il maniaco. Ma certo. Doveva averlo perduto mentre cercava di aggredirla.

Seguendo un impulso lo strinse nel pugno e se lo infilò nella tasca dei jeans. Raccolse la borsa e se ne andò.



vi lascio con l'immagine del bracciale trovato da lyl.

Alla prossima!

Eradil

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