mercoledì 20 aprile 2011

Enchanted -Eireen


Enchanted
Cap.1 pt.4 

Quando il cellulare iniziò a squillare le prese un colpo. E quando guardò il nome sul display gliene venne un altro. Era Jerome.
-Chi è- chiese Josie curiosa.-E' Jerome...-
Josie fece un urletto emozionata.- Oh mio dio! Ma cosa aspetti? Rispondi forza!-
Era titubante, cosa gli avrebbe detto?
Ma Josie, quella vacca impaziente, vedendo la sua indecisione decise di rispondere al posto suo e mise l'altoparlante.
-Pronto?- disse con voce civettuola e suadente. Roxane si buttò su di lei cercando di toglierle il cellulare dalle mani.
- Emh scusa devo aver sbagliato numero.-
-No no Jerome hai fatto il numero giusto è il cellulare di Roxane questo.-
La guardò con occhi di fuoco e in quel momento giurò a se stessa che alla prima occasione l'avrebbe strozzata.
-Ah ok...e perchè non risponde lei allora?- non sembrava molto convinto. Fantastico adesso Jerome pensava che lo stessero prendendo per il culo.
-Oh non ti preoccupare è andata un attimo in bagno anzi guarda sta tornando proprio adesso te la passo.-
Josie le infilò il cellulare in mano. - Parlagli, non farti sfuggire quest'occasione.- le sussurrò.
Roxane si alzò dal tavolò allontanandosi di qualche metro per avere un minimo di privacy e si decise a rispondere.- Pronto?-
Dall'altro capo del telefono sentì il suo ex sussultare.- Ciao Roxane... come stai?-
-Bene, cosa vuoi?- e subito si tirò una manata sulla fronte.
Era così abituata ad essere aggressiva per difendersi che le veniva istintivo anche con persone che non se lo meritavano, come Jerome.
-Scusami non volevo essere scortese è che mi hai preso alla sprovvista. Non mi aspettavo che chiamassi dopo quello che è successo. Come stai?-
-Mi manchi Roxane. Mi manchi da morire, so che sono successe delle cose brutte fra noi ma è stata anche una storia importante di due anni e tu hai significato talmente tanto per me...-
Oh no questo non poteva sopportarlo.- Senti se mi hai chiamata solo per piangerti addosso e dirmi quanto è stata importante la nostra storia potevi anche risparmiarti la chiamata. Io non provo più niente per te. È finita, quindi lasciami in pace e vai avanti come ho fatto io, adesso sto con André quindi smettila di cercarmi. Addio.-
E lì chiuse la conversazione. Dio si sentiva un mostro. Eppure era necessario. Non era vero niente di quello che gli aveva detto. Jerome le mancava moltissimo, non aveva ancora superato la sua perdita, le mancava e pensava a lui ogni giorno, ma non poteva dirglielo, non dopo quello che gli aveva fatto; sapeva che lui si meritava una persona migliore al suo fianco, una persona che lei non avrebbe mai potuto essere. Doveva lasciarlo andare.
Sentiva le lacrime scorrerle lungo le guance, meno male che aveva gli occhiali da sole! Si prese qualche attimo per ricomporsi e tornò al tavolo da Josie.
Lei ovviamente la aspettava impaziente e non appena la raggiunse la assaltò con le domande.- Allora cosa voleva? Ti ha chiesto di tornare insieme?-
Mi sforzai di fare una risata menefreghista.- No quello sfigato ha chiamato solo per farmi sapere che gli manco e per piangersi addosso. Tsk che sfigato.-
Ma non poteva ingannare Josie sebbene sembrasse un'oca giuliva senza cervello conosceva bene la sua amica. Non disse niente semplicemente la guardò e annuì.
Non passarono neanche cinque minuti che il cellulare di Roxane tornò a squillare. Pensando che fosse di nuovo Jerome si preparò a spegnere il cellulare. E invece era suo padre.
-Oh merda!- esclamò
Josie si voltò a guardarla.- Chi è?-
-E' mio padre cazzo! Pronto?- si posò l'indice sulle labbra per far segno a Josie di chiudere la boccaccia.
-Dove sei Roxane?- dalla voce si capiva che era esasperato. Forse questa volta aveva esagerato.
Provò comunque a mentire.- Sono a lavorare Pà. Dimmi che sono di fretta.-
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Suo padre esplose. -Devi smetterla di raccontarmi cazzate e di trattarmi come un fesso! Vieni subito a casa!-
Senza sapere bene perchè Roxane sentì che era meglio dargli retta. Gli disse che sarebbe arrivata in un quarto d'ora e mise il cellulare in tasca.
-Scusa Josie ma devo volare a casa prima che il mio vecchio mi linci.-
-Te l'avevo detto io che questa volta si sarebbe incazzato sul serio.-
Le mostrò il dito medio e se ne andò.

Nessun commento:

Posta un commento