lunedì 23 maggio 2011

Silver Moonlight 15°capitolo

per fortuna o purtroppo in questi ultimi giorni ho davvero mille cose da fare e il tempo per scrivere è poco.
detto questo cercherò di mettermi a scrivere per continuare la storia per quelli che la seguono.
ma per ora questo è l'ultimo capitolo.
dunque a presto!

Eradil


Cercò di relegare quella sensazione di disagio in un angolo della mente.

- che cosa volevi dirmi jo?-

cercò di tornare al discorso distraendolo dal suo cattivo umore sperando che abboccasse.

- ah si! Quasi mi scordavo di dirti che ti ho chiamato per dirti che ti sei scordata il codice di colore sbadata!-

- il cosa?-

- terra chiama Lyla! Tesoro sei sicura di stare bene?-

ma certo! Il colore che doveva andare a prendere da francis.

- Si certo ero distratta scusami, a proposito stavo tornando al negozio proprio per segnarmi il numero-

- non ce n'è bisogno. Il codice è due cinque cinque.-


Il tragitto verso il negozio di Francis O'Donnel fu breve ma difficoltoso.

La neve che continuava a scendere da parecchie ore, si posava lenta sugli alberi, imbiancandoli come se fossero coperti di zucchero a velo; dalle nubi grigie scendevano grossi fiocchi che si adagiavano su tutto quello che incontravano. La temperatura molto bassa faceva si che nemmeno una di quelle minuscole e perfette forme geometriche ghiacciate si sciogliessero sovrapponendosi una sull'altra fino a creare uno strato sempre maggiore di neve candida.

Camminare sugli affollati marciapiedi era un'impresa non da poco.

La fanghiglia bagnata di prima, sotto i passi dei turisti si era compattata diventando una spessa lastra ghiacciata. Camminarci sopra senza ritrovarsi con qualche osso rotto non era cosa da poco, ma lyla era ormai abituata a quelle cose, ci era cresciuta tra quelle strade scivolose e quindi camminava con una certa sicurezza sorpassando persone che sembrava camminassero sui vetri.

L'attività del vecchio scorbutico era l'ultima presente sulla strada principale del paese, la stessa in cui, a poche centinaia di metri, era presente il negozio “Heaven's Rocks” di lyla e joseph.


Era difficile andare d'accordo con lui, ma lei chissà come aveva un ascendente speciale su di lui, aveva trovato un modo di rapportarsi al vecchio che di solito trattava in malo modo chiunque.

Forse perchè fin da bambina amava starsene in quel posto pieno zeppo di flaconi, secchi, bottiglie e mille altri tipi di contenitori di colori.

O forse perchè a differenza di altri clienti, non lo aveva mai trattato come un rimbambito.

Si, era una vecchio dinosauro, si disse lyla ma questo non giustificava il modo in cui le persone tendevano a comportarsi con lui, come se fosse troppo vecchio per capire quello che le persone gli dicevano.

Non era il suo cervello il problema, anzi quello era l'unica cosa che sembrava aver resistito negli anni, lasciando che fosse il suo corpo a subire gli effetti impietosi del tempo che passava.

Era questo che la gente del paese non capiva, non c'era da stupirsi se era diventato quello che era ora.

L'età precisa di Francis O'Donnel non la conosceva nessuno, nemmeno lei.

L'unico segno di cedimento che aveva avuto il vecchio, era stato quando Dolly Lester, la vecchia signora proprietaria del un negozio di antichità in centro, aveva chiesto a Francis che avesse partecipato alla seconda guerra mondiale come il suo defunto marito.

Francis aveva fatto finta di niente nascondendo con abilità il fuoco che gli era nato nello sguardo a quella domanda, le aveva voltato le spalle e con la composta tranquillità di chi tiene per se i propri affari, aveva semplicemente risposto che dopo i sessanta anni, non valeva più la pena continuare a contare gli anni che si accumulavano.

Ma secondo i calcoli di lyla il vecchio doveva avere non meno di novanta anni.


  • Buongiorno Francis-

  • Buongiorno a te cara-


quando lyla entrò nel negozio, trovò francis appollaiato su uno sgabello dietro al bancone vicino al registratore di cassa; la testa sepolta dietro al quotidiano locale di lake louise, solo le mani nodose spuntavano ai lati.

Sulla prima pagina campeggiava a lettere cubitali un titolo che raramente si era visto nei dintorni del paese.

  • GIOVANE UOMO, DELL'APPROSSIMATIVA ETA' DI VENTICINQUE ANNI, TROVATO PRIVO DI SENSI SULLE RIVE DI LAKE LOUISE. - per approfondimenti l'articolo segue a pagina 23.-

la foto sotto al titolo ritraeva la più famosa vista del lago dal punto di vista del paese, con le montagne a contornare lo specchio d'acqua.

Stava ancora guardando il titolo quando Francis chiuse il giornale e lo appoggiò davanti a se.

Gli occhiali spessi gli ingrandivano gli occhi facendolo somigliare ad un grosso gufo; i pochi capelli bianchi gli stavano ritti sulla sottile e fragile pelle della testa.

  • questi giovani!- esclamò lui con tono di rimprovero, alzando un dito e puntandolo dritto verso di lei.

  • ai miei tempi- lyla si chiese sarcasticamente se intendesse prima o dopo che la schiavitù venisse abolita.

  • i ragazzi non facevano queste cose! Non morivano a causa della droga. Non avevamo ne il tempo ne i soldi per permetterci quella robaccia. Dovevamo sgobbare tutto il giorno per mantenere la famiglia e il nostro massimo divertimento era bere qualcosa al bar se, e dico se, avevamo abbastanza denaro.-

quelli della vostra generazione non hanno più rispetto per niente, non sanno il valore di una vita ben vissuta; e se sapessero che quello che stanno facendo rovinerà irrimediabilmente la loro esistenza su questo pianeta, non lo farebbero. Perché lyla, la vita è una sola, l'uomo non è ne invincibile ne immortale.

In quelle parole c'era del vero, dovette ammettere lyla, ma non si poteva fare di tutta l'erba un fascio. C'erano ancora ragazzi come lei che avevano un buon lavoro, avevano rispetto per la famiglia e non si drogavano.

Ma togliere un'idealizzazione cosi forte e radicata dalla mente di un uomo anziano, sarebbe stato impossibile. Quindi annuì con aria severa sperando che questo bastasse ad accontentare Francis; temeva che non sarebbe riuscita a sostenere una conversazione di quel tipo, non quel giorno almeno.

Si sentiva strana, qualcosa la turbava ma non aveva idea di cosa fosse.

Fortunatamente il gesto di lyla sembrò soddisfarlo.

  • per fortuna che tu mia cara, sei stata cresciuta da due brave persone.

    Non tutte le coppiette appena fresche di matrimonio avrebbero accolto in casa un neonato, come fecero a suo tempo Saraph e Joseph.

  • Si sono stata fortunata.-

  • oh! perdonami tesoro, questo vecchio brontolone è suscettibile a questo tipo di notizie. Mi sono fatto prendere troppo. Ma dimmi, di cosa avevi bisogno?

  • Joseph ha bisogno di una latta piccola di rosso 255

Francis sembrò pensarci per alcuni momenti prendendosi il mento tra il pollice e l'indice della mano sinistra, la destra appoggiata a pugno sul fianco ossuto della sua gamba.

Poi come colto da una rivelazione si girò a frugare in un archivio pieno di cartelle muffite e fogli voltanti.

  • Francis , non sarebbe meglio se tenessi tutti i tuoi ordini e archivi in un computer? Sarebbe molto più semplice e ordinato....

  • cosa diavolo stai farneticando bambina!

    Il mondo stava in piedi anche prima che venissero inventati quegli aggeggi infernali; non ne ho bisogno, me la cavo alla grande cosi, grazie.

Detto questo si avviò barcollando verso il magazzino brontolando parole e molto probabilmente anche bestemmie varie; che lei non riusciva comprendere.

  • vecchio burbero- disse a bassa voce, temendo che nonostante l'età e la lontananza riuscisse comunque a sentirla.

Nessun commento:

Posta un commento