lunedì 9 maggio 2011

Silver Moonlight 13°capitolo

l brivido venne a lei pensando ai due in quella situazione, lei non era una santa, ma qual'era quella persona sana di mente che pensava ai parenti in intimità senza rabbrividire?

  • lyla sei una guastafeste. Questa è una favola romantica da raccontare alle nuove generazioni che non credono possa esistere l'amore vero nella vita!-

  • joseph, lo sai vero che zia saraph è stata una pazza sconsiderata a salire sull'auto di uno sconosciuto che cercava di abbordarla sul ciglio di una strada nel mezzo della notte?, è preoccupante e non romantico se mai. Alle adolescenti di oggi si continua a ripetere di portarsi uno spray anti-aggressione in borsa per ogni evenienza, sei stato fortunato che ai vostri tempi queste cose non fossero ancora in commercio, saresti potuto finire in ospedale con la faccia ustionata invece di trovare la donna della tua vita.-

  • tu, cara mia, sai spegnere tutta poesia di un bel racconto d'amore con il tuo cinismo. Le disse in un tono di finto abbattimento.

  • No joseph, sono soltanto realista.-

  • sei acida.-

  • se lo dici tu.- gli sorrise di rimando con affetto.

Quelle erano scaramucce all'ordine del giorno al lavoro e a casa.

Il rapporto che avevano si discostava dalle tipiche relazioni tra parenti, preferendo avere qualcosa di simile all'amicizia pur mantenendo il rispetto.

  • tesoro stavo quasi per dimenticarmi di dirti che stamattina devo andare da Francis ad ordinare i colori che abbiamo esaurito la settimana scorsa. Ti ricordi per caso anche quelli che stanno per finire? Odio dover tornare due volte nello stesso giorno da quel vecchio scorbutico. Meno ci vado e più migliora il mio umore. Ti prego non guardarmi in quel modo!.

  • Jo io non ho assolutamente fatto nessuno sguardo è una tua vaga impressione. - lyla riusci a rimanere seria. Gli occhi però non riuscirono a mantenere la serietà della bocca e addolcirono il tono della frase. -Ma- ripartì all'attacco -sei sempre cosi cattivo nei confronti di quel povero vecchio; dopotutto è sempre solo e se tutti la pensano come te è normale che sia diventato burbero. Se proprio non te la senti, posso andare io.-

  • grazie lyl, mi faresti davvero un grandissimo favore.- Disse cominciando a rovistare tra le mille scartoffie nel sottobanco il libro dove veniva archiviato il materiale stipato in laboratorio, il conto delle latte di colori e le vernici, in modo che sapessero sempre di cosa si dovessero rifornire prima di rimanere senza.

  • Tranquillo, quel vecchio mi adora lo sai, e poi in ogni caso devo fare un giro per i boschi e il lago. Devo trovare sassi più grossi e nel mentre cerco qualche bel pezzo di legno per te, si lo so, solo da alberi già caduti.

Joseph rimase a bocca aperta e un dito alzato in segno di monito ma ormai lei gli aveva levato le parole di bocca, quindi lo riabbassò serio annuendo.

  • Brava ragazza, mi conosci bene. Vai pure allora io resto in negozio, anche se ancora per una settimana sarà abbastanza tranquillo.-

lyla raccolse in libro contabile e si avviò verso la porta, diretta al negozio di Francis Nolan, quando lui la richiamò.

  • ah lyl, credo che di rosso sia rimasta solo questa si latta le disse indicandole un barattolo di metallo color argento.

  • Sei sicuro zio? Forse è meglio controllare ed esserne sicuri, se necessario comprarne un'altra, almeno potremo risparmiare qualche dollaro.

  • Si hai ragione “zolletta mia”.-

  • JOSEPH! Piantala di chiamarmi cosi!-

lui spari velocemente nel retro bottega dal quale giunse una risata a pieno polmoni.

Quando torno teneva tra le mani un grosso cacciavite dalla punta piatta, con il quale cercò di fare leva sul tappo del barattolo.

  • questo...brutto...accidente...non vuole...aprirsi!-

  • vuoi un po' di spinaci braccio di ferro?-

  • no lyl gradirei un po' meno sarcasmo...quello...ahi!-

il cacciavite mancò il punto di congiunzione tra il barattolo e il tappo ferendo colpendo la mano.

Un lungo taglio si disegno sulla pelle sembrando un macabro sorriso.

  • merda che male. Lyla per favore vai in laboratorio sotto al bancone c'è un kit di pronto soccorso -

la voglia di scherzare era svanita, sostituita da una leggera preoccupazione.

  • dammi quella mano McGiver-

non riuscì ad evitare una occhiataccia da parte sua.

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