mercoledì 23 marzo 2011

Infatuation - Eireen


Infatuation
Cap.2 pt.4

-Buongiorno!- dissi salendo in macchina.
-‘Giorno - risposero all’unisono.
Josie abbassò il parasole del passeggero e mi lanciò un’occhiata dallo specchietto mentre si passava il lucidalabbra – Mi sembri stanca, non hai dormito stanotte?-.
Soffocai uno sbadiglio – Altrochè se ho dormito, solo che ieri sera a lavoro c’è stata molta gente quindi abbiamo finito tardi-.
-Oggi ci sarà anche Roy con noi, spero che per te non sia un problema-.
-No nessun problema…ma chi sarebbe Roy?-
-Il coinquilino di Gale- mi ricordò Josie.
-Oh è vero che me ne avevi parlato- dissi rivolta a mio cugino. Mi sentii sollevata almeno non avrei dovuto passare l’inera giornata sentendomi di troppo.
La casa di Gale era situata, se avevo capito bene, a dieci chilometri dalla costa verso il centro della città e richiedeva circa un quarto d’ora di viaggio in macchina.
La villetta era carina vista da fuori. Era di un giallo scuro con le imposte verdi con un giardino sul davanti col il prato abbandonato a se stesso che rovinava un po’ l’immagine generale.
-Accidenti!- esclamai – proprio bella, ma credo che se vi prendeste la briga di curare il giardino sarebbe anche meglio-
-In effetti mettere a posto il giardino è nella lista delle cose da fare-
-Ma deve costarvi una fortuna l’affitto di una casa così!-
-Non esattamente, la casa è del nonno di Roy. Visto che era vecchio e solo ha deciso che questa casa era troppo grande per lui e l’ha ceduta a Roy e a noi facendoci pagare la metà della tariffa normale dell’affitto- Gale mi sorrise soddisfatto.
Una volta entrati in casa notai che da dentro sembrava molto più grande di quanto non lo sembrasse da fuori. A due piani comprendeva al piano superiore quattro camere da letto e un bagno mentre al piano inferiore cucina, sala da pranzo, e salotto a cui era stato addossato un tavolo da biliardo.
-Carina davvero!-
-Grazie!- mi voltai verso la persona che aveva parlato e ci rimasi di sasso.
-Oh ciao Roy!- lo salutò mio cugino.
Il suddetto Roy stava scendendo dalle scale con fare da modello…bhè c’è anche da dire che sembrava davvero un modello bello com’era. Inoltre era lo stesso ragazzo che il giorno prima al bar mi aveva riso in faccia...fantastico.
Quando fu a qualche passo da me mi porse la mano destra – Piacere, io sono Roy-
Lo squadrai senza porgergli la mano – Daisy - gli dissi aspra.
Mio cugino mi lanciò un’occhiataccia ma non disse niente. Josie guardò prima me poi Roy. – Bene! Se voi maschietti preparate il barbecue io e Daisy apparecchiamo e prepariamo il contorno- detto ciò mi prese per un braccio e mi trascinò in cucina.
-Allora?- mi chiese – che bisogno c’era di essere così scortesi?-
-Non sono stata scortese, l’ho solo ripagato con la stessa moneta!- dissi truce incrociando le braccia sul petto.
-Ma di che cavolo stai parlando?-
-Quel tipo- risposi con veemenza, puntando un pollice all’indietro, a indicare il punto dove erano i ragazzi –quel Roy non mi piace neanche un po’-
-Ma perché? Insomma non lo conosci neanche-
Esitai a rispondere in fondo mi sentivo un po’ infantile per il mio atteggiamento – Ha riso di me…-
-A me non è sembrato. Si è solo presentato-
-No non oggi.- sospirai.- Ieri quando è venuto all'Arnold , mi ha ordinato un cappuccino io glie l’ho preparato ma lui mi fissava e poi è scoppiato a ridere…- ero imbarazzatissima per quella dichiarazione.
-Ci credo che ti fissava! Ma dico ti sei vista ultimamente?- io mi toccai il viso come se avessi
qualcosa che non andava ,e lei alzò gli occhi al cielo.- Sei uno schianto Daisy. Sul serio in questi ultimi nove mesi sei cambiata molto e tutto in meglio. Senza contare che già prima eri un tipetto niente male.-
Ecco adesso si che ero veramente imbarazzata, mi sentii il viso in fiamme.
La guardai senza sapere bene cosa dire.
- Comunque questo non spiega perché si è messo a ridere in quel modo…-
-Anche Gale dice sempre che Roy è un tipo strano, e che non sempre si comporta in modo normale…dai non preoccuparti.-
-Inspirai profondamente e mi stampai un sorriso in faccia-Ok-
-Bene! Tu apparecchi e io preparo l’insalata e le salse?-
Finito di apparecchiare tornai in cucina ad aiutare Josie ma dato che ero totalmente incapace anche solo di mescolare la salsa mi limitai a mettermi seduta e guardarla lavorare. Dieci minuti dopo i ragazzi portarono in casa gli hamburger cotti e ci sedemmo a pranzare. Fu un pranzo piacevole ed ebbi modo di conoscere meglio Roy. Mi dovetti ricredere e ammettere che in fondo era divertente, oltre che intelligente, e tutto questo si aggiunge al fatto che fisicamente era decisamente attraente.
Nel pomeriggio decidemmo di andare in spiaggia a fare due passi e Gale e Josie dopo mezz’ora neanche se ne andarono per i fatti loro lasciandomi sola con Roy.

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