martedì 15 marzo 2011

Attacco nel Tunnel di Thorbjörn Magnusson



La situazione, per Gurni TestadiRoccia, era abbastanza critica. Lui e la sua guarnigione di trenta nani si trovavano all'imbocco del passo di Karad'Zan, unico accesso del versante ovest al regno dei nani, e davanti a loro vi era l'esercito nemico più grande che nano avesse mai visto. Intere schiere di bestiali orchi, goblin e creature infernali, capeggiate dall'ignobile Ruben AsciaOscura e i suoi nani del Chaos, maledetti, corrotti ed assetati di sangue fraterno.

Già il fatto di trovarsi vicino ad un nano del Chaos fece dapprima rabbrividire per poi infuriare Gur­ni, ma lui conosceva personalmente Ruben, era stato suo amico per decenni... prima che l'influenza dei Dei del Chaos lo rendesse schiavo di vendetta e sangue. Ora poteva solo infuriarsi contro quei Dei meschini e sperare di mettere fine alle sue sofferenze.

La situazione cominciava ad essere angosciante: le prime due difese erano state abbattute, le trincee esterne erano state conquistate dal nemico senza troppa difficoltà e avevano spinto i difensori sem­pre più all'interno per intrappolarli. Ma Gurni aveva ancora un asso nella manica, restava ancora un meccanismo di difesa che, forse, poteva capovolgere le sorti della battaglia: Vi erano centinaia di condotti scavati nella nuda roccia del tunnel che, collegati da un sistema di canalizzazione, portava­no direttamente alla fortezza di Karad ed esattamente alla sala del calderone. Girandosi ver­so l'ulti­ma fila di nani, dove stazionavano i messaggeri sui pony, gridò il suo ordine con rabbia e decisione e i pony partirono al galoppo.

Nel giro di pochi minuti, un forte rumore e gorgogliante ed un odore acre invasero il tunnel... la guarnigione di Gurni indietreggiò velocemente fino ad una zona sicura mentre il nemico, deconcen­trati dallo strano e frastornante suono, restava fermo guardando il soffitto del tunnel in attesa di ca­pire. Soltanto Ruben ed i suoi nani avevano capito la situazione e, dopo aver constatato che urlare ordini di ritirata era inutile visto che tutti erano come paralizzati sul posto, lui ed i suoi nani del Chaos corsero indietro verso l'uscita del tunnel.

Tutto successe in poco tempo: dalle migliaia di condotti del soffitto cominciò a colare quello che a prima vista sembrava metallo fuso, cadendo sull'esercito nemico. Cadendo, ustionava, lacerava, di­struggeva, fondeva qualunque cosa incontrasse lungo il suo cammino, roccia esclusa... ed andava a defluire in speciali canali poco profondi (ma con una certa pendenza) scavati nel pavimento che portavano a stanze di raccolta laterali. La carneficina fu spietata e assoluta, quasi tutto l'esercito ne­mico venne abbattuto... perfino qualche nano del Chaos perì in quell'attacco, non essendo stato ca­pace di mettersi in salvo in tempo. Ruben guardò con rabbia ed insoddisfazione la carneficina ed i nani di Gurni, maledicendoli in lingua arcana, per poi uscire dal tunnel e fuggire. Il regno dei nani era ancora salvo, per questa volta avevano vinto.

Nessun commento:

Posta un commento