lunedì 13 giugno 2011

Silver Moonlight 16°capitolo

salve a tutti fan di silver moonlight, ebbene si sono tornata dalle vacanze (anche se piuttosto piovose) e da ora spero di poter tornare a pubblicare regolarmente la storia di Lyla!
come potrete vedere da questo capitolo in poi il banner di SM cambierà. sono stata costretta a crearne una nuova perchè la precedente è stata scelta da una ragazza che ha pubblicato il suo primo libro e quindi per evitare problemi l'ho sostituita anche se con molto dispiacere perchè mi ci ero molto affezionata. spero che vi piaccia comunque.
dunque cari, a luned' prossimo con molte novità nella vita della cara e vecchia lyla!

Eradil


Avrebbe dovuto aspettare parecchio tempo prima che Francis tornasse, di dargli una mano non se ne parlava, si ostinava a voler mantenere la sua indipendenza e dopo tutto era meglio cosi; che avesse pure continuato cosi fino a che ci riusciva.

Quella commissione, ne era praticamente sicura, le avrebbe portato via l'intera giornata. L'orologio segnava già le 10.43.

avrebbe dovuto chiamare Joseph e informarlo che fino al tardo pomeriggio non sarebbe tornata al negozio.

Dopo un breve scambio di battute, chiuse la conversazione e rimise il telefonino nella borsa.

  • accidenti a Francis-

si era offerta di andarci al posto di joseph solo perchè era sul percorso che compiva abitualmente per recarsi sulle rive del lago dove raccoglieva i sassi che dipingeva e che vendeva come souvenir.

Ma stava cominciando a pentirsi di quella decisione; non solo non sarebbe riuscita a tornare al negozio se non molto tardi, ma avrebbe anche saltato il pranzo.

Andare da francis era sempre stata una specie di crociata.

Lo stomaco urlò il suo disappunto brontolando vergognosamente.

Saltare il pranzo sarebbe stata una pessima idea quel giorno.

Una macchina di caffè caldo nell'angolo del negozio vicino al bancone sembrava lanciarle proposte indecenti.

Avvicinandosi all'apparecchio l'aroma che usciva con volute di vapore caldo le risaliva nel naso e nella bocca, corposo ed esotico; chiuse gli occhi per poter assaporarne meglio il profumo.

Fu quando li riaprì che si accorse che qualcosa non quadrava.

  • Assurdo. questo non sta succedendo. -

Un minuto prima era sicura di stare guardando una normale macchina per il caffè americano ma ora, era come se riuscisse a vedere all'interno di esso, riusciva a vedere le piccole parti tritate del caffè galleggiare e mescolarsi all'acqua. era come se negli occhi le fossero state impiantate delle lenti da ingrandimento.

sbatté più volte le palpebre cercando di levarsi dagli occhi l'immagine, ma non servì.

Il panico prese possesso del suo corpo, il cuore le andava a mille e la nausea le riempiva lo stomaco. Doveva essere nel pieno di un attacco di panico. Non ne aveva mai avuto uno, ma era sicura di averne sentito parlare in una qualche puntata di Grey's Anatomy.

Le girava la testa e dovette aggrapparsi al tavolino su cui era appoggiata la macchina del caffè per non rischiare di cadere. La caraffa colma fino al bordo tracimò schizzando il liquido ustionante sul pavimento e in parte sul tavolo dove era appoggiata la mano di lyla.

La caduta fu impossibile da evitare, finì con tutto il peso sul fianco destro e mille luci bianche come i fiocchi che scendevano dal cielo fuori, le danzarono negli occhi. Il dolore sordo che ne scaturì le tolse il fiato per un attimo.

  • bambina è tutto ok? Ho sentito....oh cielo! Lyla! Lyla tesoro stai bene?-

Quando il vecchio spuntò ai margini del capo visivo, lyla cercò di rimettersi in piedi. Il fracasso che aveva provocato cadendo, doveva aver allarmato Francis seppellito fino al collo nel retro bottega. Si piegò in avanti appoggiando le mani con i palmi aperti sul pavimento color crema e facendo poi forza sulle ginocchia riusci, anche se con uno certo sforzo ad alzarsi.

Seppur con una certa difficoltà riuscì a stare eretta, cercando di spostare il peso sulla gamba sinistra per evitare di peggiorare la situazione. Sembrava che non si fosse rotta niente. la visione a lente però era ancora li. Continuava a vedere tutto come se i suoi occhi fossero stati l'obiettivo di un microscopio da laboratorio.

  • si è tutto a posto, mi gira solo un po' la testa.-

francis la guardò con l'aria di chi non si fa fregare con una bugia debole come quella e quello che disse glielo confermò.

  • lyla, sono vecchio ma non sono completamente rimbambito-

quella frase la fece sorridere, allontanando per qualche secondo la realtà di quello che le stava accadendo. Francis che ammetteva le sue debolezze, era un evento più unico che raro.

  • sei bianca come un lenzuolo, vieni, siediti un attimo qua.-

sorreggendola per un braccio, la guidò dietro al bancone. Facendola sedere sulla stessa sedia sulla quale era stato seduto fino a pochi minuti prima.

  • hai fatto colazione bambina?-

  • sissignore.-

francis la guardò di sottecchi cercando di infondere nello sguardo un cenno di rimprovero, nella speranza di farle ammettere che in realtà non aveva toccato cibo quella mattina.

  • parola di scout! Ho fatto una bella e sana colazione-

sembrò pensarci un po', poi alla fine esclamò:

  • ma tu non sei mai stata negli scout!-

  • si...beh...è la stessa cosa. Non ti ho detto una bugia, se non ci credi chiama joseph-

alla prospettiva di dover parlare con suo zio, sembrò accettare con fiducia le parole che lei gli aveva detto.

  • va bene, va bene non c'è bisogno di farne una questione di stato. Dopotutto sei grande e vaccinata.-

punto sul vivo francis di diresse di nuovo verso il magazzino

  • se mi dici che sei sicura di stare bene, io torno a cercare quello che ti serve.-

intenerita dal tono protettivo e preoccupato, cedette e lo richiamò.

  • francis? Pensandoci mi andrebbe proprio una tazza di caffè caldo. Forse ho avuto un calo di pressione-

quando il vecchio si allontanò, si prese la testa fra le mani appoggiando i gomiti alle ginocchia, abbandonandosi completamente al panico.

Che cosa diavolo stava succedendo? Per quanto ci pensasse non riusciva a trovare la ragione di quello che stava vivendo in quel momento; pensò che potesse essere un trauma cranico, ma non aveva preso botte alla testa. Non era nemmeno caduta dalle scale o inciampato. Quindi cosa stava succedendo?

  • ecco qua tesoro-

persa in ipotesi sempre più tragiche non aveva sentito il ritorno dell'anziano amico.


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