lunedì 28 febbraio 2011

Silver Moonlight 3°capitolo


Ammirava Saraphine e Joseph per come l'avevano cresciuta, senza mai illuderla con finte promesse, mettendola sempre di fronte alla realtà, per quanto dura potesse essere.
L'avevano resa una ragazza, ormai donna, forte ed indipendente, sincera e leale.
C'era chi la riteneva una stronza senza cuore, la sincerità è dura da digerire, quelli che parlavano cosi, non la conoscevano davvero; ne vedevano solo la facciata esterna senza impegnarsi a conoscerla di più.
Ma a Lyla non interessava, che la pensassero come volevano, le persone che importavano la conoscevano davvero e solo questo contava.
Ormai erano questioni passate e a cui non dava più peso, la vita tranquilla del borgo da cui non si allontanava mai, l'aveva ripulita da ogni cattiveria.
La figura rotonda ed argentea della luna piena in quel momento venne oscurata da pesanti nuvole che resero se possibile, la notte ancora più nera.
L'erba che prima brillava come ricoperta di polvere di diamanti ora era nera come giaietto, dando l'impressione che il prato si fosse trasformato in una distesa di denti demoniaci.
L'aria aveva assunto un odore diverso, messaggero di cambiamenti e di fatali avvenimenti che avrebbero irrimediabilmente cambiato le vite e le sorti delle persone che ne erano state testimoni.
Lyla era ignara dell'oscurità che aveva avvolto il lago.
I sogni di momenti felici trascorsi con taylor e brian l'avevano protetta fino a quel momento tenendola al sicuro, in un posto dove le cose brutte non succedevano, dove i genitori non morivano lasciandoti sola a vivere le difficoltà della vita, dove i mostri li potevi scacciare ributtandoli nell'armadio da cui erano usciti chiudendoli dentro con la chiave e buttandola via.
Il vento soffiava gelido insinuandosi tra le crepe nel legno antico che rivestiva le lastre del vetro delle porta-finestre che davano su un piccolo balcone.

venerdì 25 febbraio 2011

One book one life change 3°


Salve a tutti da Eireen!!!!
Allora per questa settimana ho scelto un libro che non poteva assolutamente mancare in questa rubrica per un semplice motivo: ha cambiato la vita a bambini, adolescenti e adulti di mezzo mondo me compresa.

Ovviamente sto parlando della saga di Harry Potter!

"Harry Potter"
J.K.Rowling



La saga è composta da sette libri:
  1. Harry Potter e la pietra filosofale
  2. Harry Potter e la camera dei segreti
  3. Harry Potter e il prigioniero di Azkaban
  4. Harry Potter e il calice di fuoco
  5. Harry Potter e l'ordine della fenice
  6. Harry Potter e il principe mezzosangue
  7. Harry Potter e i doni della morte
Non metto la trama perchè dovrei mettere quella di ogni singolo libro e diventerebbe troppo lungo il post ma viracconterò come ho conosciuto il fantastico mondo di Hogwarts.
La prima volta che mi avvicinai a questa saga avevo otto anni (12 anni fa!!!!!!!) e andavo in terza elementare e al rientro delle vacanze estive la nostra maestra di italiano volle inizare questa lettura collettiva da svolgere in classe e fu semplicemente amore a prima vista, o a prima parola in questo caso.
Harry Potter ha accompagnato la mia infanzia, prima era il mio eroe, io ho aspettato trepidante i miei undici anni (che tra l'altro compio gli anni proprio il giorno prima di Harry il 30 luglio) sperando con tutto il cuore che mi arrivasse una lettera da Hogwarts, che ovviamente con mia grande disperazione non arrivò mai.
Poi quando sono cresciuta intorno ai miei dodici anni e all'uscita de "Harry Potter e l'ordine della fenice" mi sono innamorata di Harry, un'amora che tutt'ora non si è estinto. La Rowilg coi suoi libri ha contribuito a creare un mondo dove qualsialsi bambino poteva rifugiarsi, dove qualsialsi bambino poteva far correre a briglia sciolta la sua fantasia perchè tanto ogni suoi desiderio si sarebbe avverato questo è stato per me.

E' un libro che ha senz'altro segnato molte infanzie e molte vite, ha avvicinato tantissime persone alla lettura ( io personalmente è da quando ho imparato a leggere che leggo qualsialsi cosa mi capiti fra le mani ) e penso che questo sia un merito di pochi scrittori.
Harry Potter non ha esattamente cambiato la mia vita perchè ero troppo piccola, ma senz'altro mi ha cresciuta, mi ha accompagnato negl'anni dell'infanzia e qulli più difficili dell'adolescenza ed era un porto sicuro perchè quando stavo male leggevo sempre Harry Potter perchè in qualche modo mi faceva stare meglio e a tutt'ora è così.

                               XOXO 
                                       Eireen

giovedì 24 febbraio 2011

Conversazioni con un imbecille....2°



Ieri sera guardando "Grindhouse- a prova di morte" dello stimatissimo Quentin Tarantino mi è tornata in mente una scenetta da birvidi... ero comodamente seduta sul pullman e stavo tornando a casa da scuola (ai tempi avevo da poco compiuto diciott'anni) e arriva il classico pollo che attacca bottone. Dopo dieci minuti di tranquilla conversazione questo sconosciuto salta su e mi fa:
- Sei così dolce che fai sembrare lo zucchero salato- ( per chi non lo sapesse è una frase del film sopracitato )
Io ovviamente perplessa perchè quella frase non c'entrava niente con quello di cui stavamo parlando gli rispondo:
- Grindhouse- a prova di mortte di Quentin Tarantino ti è capitato di vederlo recentemente per caso?-
Il povero malcapitato che a quanto pare cercava solo di far breccia nel mio cuore diventa tutto rosso e inizia a balbettare qualcosa che non ho capito si alza e cambia di posto.
A quanto pare non si aspettava di trovarsi davanti una fan del grandissimo Quentin ^-^

Ora ho fatto questa piccola premessa perchè ho avuto un'altra conversazione molto simile riguardante un libro. Scena:

Io seduta in bar a leggere ovviamente, e ovviamente quando stai leggendo non esiste che le persone ti lascino in pace, no! Una persona che legge è come una calamita per i rompiscatole.
Si siede nella sedia affianco a me un ragazzo, io subito non ci faccio caso perchè troppo presa dal libro ma ad un certo punto sento quella fastidiosa sensazione che si ha quando ci si sente osservati. Alzo gli occhi dal libro e mi guardo in torno e vedo che il ragazzo senz'altro di bell'aspetto effettivamente mi stava fissando. E qui sorge sulle sue labbra la solita domanda spontanea ed inutile:- Ciao. Cosa fai?-
Ma io dico una ragazza seduta a un tavolino di un bar china su un libro aperto cosa potrà mai fare???
Faccio un profondo respiro - Leggo -
Lui - Eh sì ho visto - (O.O allora perchè cavolo me l'hai chiesto?)
Sorido per educazione e torno a chinarmi sul mio romanzo. Ma aimè fui sciocca a pensare che il quarto di manzo me lo lasciasse fare infatti mi fa:- Ma io non capisco cosa ci trovate di bello nel leggere -
Già qui un groppone andò a formarsi in gola: - Beh è un bell'hobby si imparano tante cose, si provano tante emozioni e spesso dicono delle belle cose gli scrittori.-
Lui :- Beh non capisco perchè fare tanta fatica a leggere quando ci sono i film, e poi ho sentito delle belle cose anche in tv.-
Io sorvolando di proposito sull'affermazione precedente mi concentro sulla seconda:- Belle cose tipo?-
Lui :- Mmm ah proprio ieri sera sono finito su un canale e c'era uno che diceva delle cose unpò noiose infatti ho cambiato subito ma prima di cambiare ho sentito che diceva qualcosa tipo che le donne non sono fatte per essere capite ma per essere amate, qualcosa del genere insomma.-
Io - Le donne sono fatte per essere amate non per essere comprese. E' Oscar Wilde.-
Lui- Sì esatto penso che si chiamava così il tipo in televisione!-
Io- ..........-.-''''''''''''''''''-

mercoledì 23 febbraio 2011

Infatuation - Eireen

Infatuation
Cap.1 pt.2

Mi svegliai il mattino dopo con un delizioso odore di biscotti appena sfornati, e di caffè appena fatto che aleggiava per la casa. Mi sedetti sulla sponda del letto e mi stiracchiai inalando a fondo quel misto di odori casalinghi fusi con la brezza marina del Pacifico. Mi infilai le scarpe e scesi per la colazione. In cucina trovai la nonna attorno ai fornelli attiva e arzilla come al solito. Sentendo il rumore dei miei passi si voltò e mi rivolse uno dei suoi sorrisi dolci, ma che ad una secconda occhiata scomparve.-Ma tesoro! Non avrai mica dormito coi vestiti?-.
La guardai imbarazzata – Si, è che ero troppo stanca per disfare le valigie ieri sera. Lo faccio dopo colazione.-
Ci sedemmo e cominciammo a mangiare.”Più tardi devo chiamare Josh per dirgli che sono arrivata e che sto bene” pensai… ma più tardi per me era troppo, avrei voluto chiamarlo subito. Non tanto perché ne sentissi la mancanza, in fondo l’avevo visto il giorno prima. No, il motivo per cui sentivo il bisogno di sentire la sua voce era la semplice paura della distanza che era venuta a crearsi tra noi, semplice distanza fisica. Quello che mi rendeva nervosa più di qualunque altra cosa era l’idea di non avere Josh a portata di mano. Prima se lo chiamavo lui correva subito da me, abitavamo vicini, a meno di un isolato di distanza, ma ora, se lo avessi chiamato non avrebbe potuto far altro che tentare di consolarmi con nient’altro che la sua voce. D’improvviso mi resi conto che la cosa che più mi mancava di Josh era la sicurezza che mi dava la vicinanza del suo corpo. La sensazione di sicurezza che mi dava quando mi teneva un braccio intorno alla vita, quando lo faceva scivolare lungo il mio corpo…
- Daisy? Ieri sera mi sono dimenticata di dirti che oggi devi andare a trovare il signor Morris per il
lavoro, sai per prendere gli accordi di quali sere andare a lavorare quali tenerti libere. Ha detto che   puoi andare là all’ora che preferisci.-
-Certo magari ci faccio un salto oggi pomeriggio.-
-Cosa vuoi fare oggi?-mi chiese mentre bagnava un biscotto nel caffe.
-Non saprei. Però penso di cominciare col farmi una doccia, e proseguire col sistemare le mie cose in camera.-. Posai la mia tazza nel lavandino e mi avviai in camera per prendere shampoo e bagnoschiuma.
Adoravo il bagno della nonna era enorme, con le piastrelle blu e io adoravo il blu. Entrando avevi la sensazione di immergerti nel mare che c’era a pochi metri da lì. Era un bagno luminoso, adorno di una grande finestra che si affacciava sul pacifico. La vista naturalmente era mozzafiato.
Cominciai a riempire la vasca con acqua calda e mi raccolsi i capelli.
Spogliandomi notai il grande specchio che era appeso dietro la porta. Quante volte mi ci ero rimirata da piccola? Guardai il mio riflesso e cercai di far coincidere l’immagine di adesso con quella di sette anni fa. Lo specchio mi mostrò una ragazza non troppo alta sul metro e sessanta con una pelle chiarissima non adatta a quel clima ne a quel posto. Capelli rosso scuro in netto contrasto con la carnagione pallida. Per non parlare degli occhi, azzurri, ma un azzurro chiarissimo quasi bianco. Grazie a queste caratteristiche potevo soffrire il sole e il caldo molto meno degli altri.
O meglio, odiavo il caldo e il sole. Amavo la pioggia e il vento e temperature da pinguini.
Mi immersi nella vasca da bagno e sentii i muscoli sciogliersi grazie al calore dell’acqua.
Decisi di concedermi qualche minuto per pensare. Avevo una settimana libera prima di cominciare a lavorare al bar. Dovevo organizzarmi la settimana per non avere troppi buchi avrei diviso il tempo tra la nonna, Gale e Josie un’amica che conoscevo dall’epoca della mia prima vacanza qui. Il nostro rapporto era piuttosto strano. Durante i tre mesi che trascorrevo in California eravamo inseparabili, ma come ripartivo per Detroit non ci sentivamo più finché non fossi tornata l’estate successiva per la prossima vacanza. Niente telefonate, niente lettere o messaggi… niente. Eppure ogni volta che ci ritrovavamo era come se non fosse mai passato neanche un giorno di separazione.
Con Gale invece era tutta un’altra storia; io e lui ci sentivamo almeno una volta a settimana. Il nostro legame era molto forte, eravamo più fratelli che cugini.
Ripensai a Gas e mi si contorsero le viscere. Forse avrei fatto meglio a mettermi a fare qualcosa di costruttivo per tenere la mente occupata come disfare le valigie. Uscii dalla vasca tolsi il tappo mi asciugai e vestii. Ricontrollai l’immagine allo specchio. Indossavo un prendisole, una minigonna e un paio di infradito. Niente di che come abbigliamento, ma nel complesso non ero male.
Mi avviai verso la mia stanza  presi il cellulare e chiamai Gale che rispose al secondo squillo
-Hola!-. Il solito pagliaccio.
-Ciao Gale sono Daisy!-.
-Cugina! Quale onore-.
-Lavori oggi pomeriggio?-. “Di di no, di di no”. Pregai fra me e me.
-Fino alle tre e mezzo perché?-
-Grandioso! Devo andare all'Arnold a parlare col signor Morris per il lavoro,vieni con me?-. Il proprietario precedente era un appasionato di Happy days, e quando a passato la gestione al figlio quest'ultimo non ha voluto cambiare niente.
-Ma certo! In effetti adesso che ci penso, è un bel po’ che non ci vado. Va bene alle quattro?-
-Ma certo! Gale?…-. esitai.
-Si?-.
-Grazie-. Gli ero molto riconoscente per il fatto che sapesse trovare tanto tempo da passare con me.
Indipendentemente dall’ora o il giorno che lo chiamavo lui per me era sempre libero.
-Lo sai ti voglio bene. Farei qualunque cosa per te. Dici che è per via del legame di sangue?-.
Ridendo riattaccai facendo scattare lo sportellino del telefono.
-Bene- mi dissi a voce alta -ora occupiamoci della stanza.
Posai la valigia sul letto e iniziai a svuotarla guardai scoraggiata l'armadio dipinto di un orsa pallido con sopra attaccati gli adesivi dei miei cartoni preferiti di quado ero piccola e in quel momento desiderai fortemente che l'armadio fosse di un normalissimo bianco, o perlomeno che non ci fossero gli adesivi delle principesse Disney per quanto in segreto le adorassi ancora in fondo erano le mie eroine Pocahontas in particolare, mi ero addirittura travestita da lei una volta per halloween...quando finii di sistemare i vestiti nell'armadiorichiusi le ante e rimasi stupita.
Tutti gli adesivi che ci avevo appiccicato da bambina erano spariti. Eppure avrei giurato che fino ad un'attimo prima erano lì, ma forse me li ero solo immaginati infondo ero talmente abituata a vederli lì che l'abitudine me li aveva fatti vedere anche se non c'erano...probabilmente li aveva tolti la nonna prima del mio arrivo.
Quando finalmente finii di mettere a posto le mie cose il che vale a dire alle dieci e mezza decisi di chiamare Josh, e nonostante l'ora lo svegliai.
-Pronto?- la voce profonda all’altro capo del telefono era impastata dal sonno e irritata per il
risveglio.
-Abbiamo fatto le ero piccole ‘sta notte?-. Chiesi con finta voce severa.
- Daisy! Come stai? Come è andato il viaggio?-. La sorpresa sembrò risvegliarlo del tutto e l’irritazione era sparita dalla sua voce.
-Sto bene e il viaggio è andato alla grande. Ho dormito, come al solito.- Sorrisi senza sapere bene il perché.- E tu invece come stai?-. Gli chiesi.
-Abbastanza bene, però mi manchi piccola… senti un po’ non potevi aspettare qualche ora per chiamarmi?-
-Ehm…- risposi –scusami, non avevo intenzione di svegliarti è solo che sono le dieci passate. Pensavo che fossi già sveglio.-
Lo sentii ridere all’altro capo del telefono. E visto che potevo solo sentirlo me lo immaginai in quell’atto. Aveva la risata di un bambino, ingenua e pura.
- Hai ragione tesoro qui è l'una passata avrei dovuto alzarmi qualche ora fa ma proprio non ce l'ho fatta.-
-Perchè? Cos'hai combinato ieri sera?- ecco me n'ero andata da meno di un giorno e lui già faceva baldoria.
-Abbiamo portato Rick in ospedale...- Rick era il suo fratello minore.
-Cosa gli è successo?- chiesi ansiosa.
-Niente di grave non preoccuparti. E' solo che si è messo in testa di costruire una casa sull'albero e dato che mio padre non ha mai tempo ha pensato bene di iniziarla da solo. Così è caduto e si è rotto l'avambraccio in tre punti una delle quali esposta. Quindi siamo dovuti restare in ospedale fino alle tre di notte una vera rottura. Però indovina? Da domani mio padre inzierà a costruirgli quella stramaledetta casetta.-
Tirai un sospiro di solievo.- Beh almeno non è niente di grave.-
- E oggi cosa fai?-
Chiacchierammo per un’ora. Alla fine ci salutammo con un “ci sentiamo presto, mi manchi”.
Scesi per preparare il pranzo che io e la nonna consumammo in silenzio. Il nostro rapporto era così. Appena arrivavo da Detroit ci raccontavamo tutto poi nei giorni seguenti ci limitavamo a un “buongiorno” o “come è andata oggi?”… tutto qui. E’ per questo che non mi piacevano le vacanze estive, il rapporto con la nonna che in teoria avrebbe dovuto saldarsi si congelava.
-Cosa fai oggi pomeriggio?-
-Vado all'Arnold con Gale. Poi probabilmente ci mangeremo una pizza alla piccola Italia.- alzai lo sguardo e guardai mia nonna negli occhi -Non ti dispiace vero che sto fuori tutto il pomeriggio?- era una domanda retorica perché in realtà conoscevo già la risposta.
Mi sorrise da sopra il suo piatto –Ma certo che no cara. Tra l’altro stasera devo andare al club del libro, quindi non sarò certo di compagnia. Vai pure e divertiti.-
Finito di mangiare pulimmo i piatti lei andò a riposarsi mentre io andavo in salotto a guardare un po’ di tv…che spensi dopo cinque minuti vedendo che non offriva niente di meglio di programmi di “dieta per i tuoi animali soprappeso”. Assurdo avevano inventato pure delle pastiglie dimagranti per gli animali. Il superficialità della società era arrivato al culmine.
Decisi di recuperare il libro che stavo leggendo in quel periodo, e di piazzarmi in pergolato a leggere fino alle quattro. Ma non lessi molto, anzi non lessi per niente. Il rumore delle onde, il sole, il caldo e il profumo della brezza erano inebrianti e mi addormentai nel giro di qualche minuto.
Mi risvegliai qualche ora dopo quando sentii una mano che mi scuoteva delicatamente.
Mi alzai a sedere di scatto turbata dal sentore del sogno che avevo fatto. Non me lo ricordavo con precisione era più che altro il vago ricordo di qualcosa appartenente al passato.
-Ben svegliata Bella Addormentata!- il viso sorridente di Gale era sopra al mio –Che fai? Prima mi inviti a uscire e poi ti addormenti in mia attesa? Devo sentirmi offeso nella mia virilità per caso? Sei la prima ragazza al mondo che non si mangia le unghie dal nervosismo prima di uscire con me ad un appuntamento!-.
Gli sorrisi di rimando –Tranquillo la tua virilità è perfetta e decisamente attraente come al solito. E’ la tua modestia che ha bisogno di qualche ritocco- scoppiò a ridere e poco ci mancava che non cadesse dalla sedia.
-Hai la lingua lunga e tagliente come al solito cugina! Adesso ho capito perché non hai mai trovato un ragazzo prima di Gas-
Gli tirai il cuscino addosso e corsi in casa per prendere la borsetta e darmi una sistemata ai capelli. Meno di un quarto d’ora dopo eravamo già arrivati al chaos che stava aprendo proprio in quel momento. Vidi il signor Morris e mi avvicinai, con Gale alle calcagna, per salutarlo.
-Signor Morris!-
Il signore in questione si voltò con aria sorpresa e vedendomi il suo faccione largo si illuminò di un
sorriso facendo tremolare gli enormi baffoni che aveva sul labbro superiore.
- Daisy! Come stai? Che bello rivederti!-.
Diedi una mano ad aprire mentre Gale chiacchierava con un barista amico suo.
-Allora come vanno gli affari?- chiesi.
-Benone! Ricordi che l’anno scorso avevo chiesto il permesso per far diventare L'Arnold un pub? Bhè quest’anno ci sono riuscito! Il 20 aprile è diventato ufficialmente un pub!-
-Ehi questa si che è una bella notizia!-
Continuammo a parlare e nel frattempo ci accordammo sui miei turni di lavoro. Cinque sere la settimana compresi il sabato e la domenica  più due pomeriggi. Era andata bene.
E per concludere in bellezza incontrai Josie. Io e Gale eravamo andati al parco a fare un giro e lei era seduta all’ombra di un albero a leggere. Pensai che non era cambiata per niente. Solo i capelli erano più lunghi, adesso le scendevano oltre i fianchi  mentre l’ultima volta che li avevo visti le arrivavano a metà schiena.
Ciao Josie.- Le dissi avvicinandomi.
Alzò lo sguardo e cacciò un grido di felicità – Oh mio dio!Daisy!- e mi saltò addosso buttandomi le braccia al collo. – Che bello rivederti!-
Si! È bello rivedere anche te. Come stai?-
Io sto bene. Ma non parliamo di me tu come stai?-
Bene sono arrivata ieri sera e…-
Gale mi ha detto che ti sei trovata il fidanzato- mi interruppe.
Lanciai un’occhiataccia a mio cugino che mi sorrise in modo impertinente – Ma davvero?- le risposi – Gale ha sempre avuto la lingua troppo lunga.-
Scoppiò a ridere diede un bacio sulle labbra a Gale, che mi lanciò un occhiata imbarazzato e  lasciando me totalmente sorpresa. Vedendo la mia espressione, da ebete probabilmente, Josie alzò un sopracciglio e guardò prima me poi Gale.
Io e Gale stiamo insieme. Non… non te l’ha detto?-
Mi riscossi – No non me l’aveva detto.- poi sorrisi entrambi – Da quanto?-
Sei mesi tra cinque giorni- Josie sorrise orgogliosa.
Wow! Sono…sorpresa e… e felice. Cavolo Gale perché accidentaccio non me l’hai detto?-
Non sapevo come avresti reagito… non so- si strinse nelle spalle evidentemente sollevato.
Risi sommessamente – In qualunque modo avessi reagito, cugino caro, non sarebbero stati affari miei.-
Alla fine decidemmo di andare a mangiare una pizza tutti e tre insieme, ma man mano che la serata procedeva mi trovavo sempre più a disagio. Loro erano gentili e evitavano effusioni varie davanti a me; ma ciò non cambiava che quella sera stavo facendo da reggimoccolo.
In più tutto quell’affetto mi faceva sentire ulteriormente la mancanza di Gas.
Tornammo a casa presto, per le dieci, perché il giorno dopo Gale doveva lavorare. Riportammo a casa per  prima Josie. Ci demmo la buona notte e risalii in macchina in attesa che Gale finisse di salutarla. Dopo cinque minuti di attesa mi stufai e diedi un colpo di clacson per ricordargli che aveva anche una cugina.
Accidenti che saluto!- esclamai quando salì in macchina –se quello era il bacio della buona notte non voglio immaginare come sarebbe quello di addio…- mi lanciò un occhiataccia ma non disse niente.
Dopo qualche minuto di silenzio parlò – Scusami.-
Lo guardai stupita –E per cosa ti dovrei scusare?-
Per non avertelo detto prima-
Effettivamente di quello sono dispiaciuta… ma non ti preoccupare ora lo so.-
Non volevo che lo sapessi così…-
Scoppiai a ridere – Guarda che non è finito il mondo in fondo lei è affare tuo, come pure la decisione di dirmelo o meno.-
Vedendo la mia reazione sorrise -Guarda che avevo intenzione di dirtelo prima o poi.-
Ma davvero? E quando per l’esattezza? Prima o dopo il matrimonio?-
Oh sicuramente prima! Sai come damigella d’onore saresti perfetta.-
Guarda che questi discorsi di solito li fanno le donne…-
E con questo cosa vorresti dire?-
Scherzammo per il resto del viaggio e prima di quanto mi aspettassi eravamo arrivati a casa della nonna. Lo salutai e entrai in casa.
Sul tavolo c’era un biglietto della nonna che diceva:

Daisy
Domani mattina esco presto per fare la spesa. Se non ci vediamo ti ho preparato le brioche alla marmellata le trovi nel forno devi solo scaldarle. Le foglie di the per gli infusi sono nel barattolo sopra la credenza. Fammi solo il favore di portare fuori per una passeggiata Peter domattina.
Baci la nonna.


Sorrisi. La dolce nonna che pensava sempre a me.
Peter era l’enorme pastore tedesco che amavo con tutto il cuore, aveva tre anni fui io a portarglielo in casa. Fu una sera di tre anni prima stavo tornando a casa dal lavoro e vidi la povera bestiola mezza morta di fame. All’epoca Peter era un cucciolo di appena qualche mese, semplicemente lo raccolsi e lo portai a casa. La nonna non disse nulla, si limitò a dargli da mangiare e a farlo dormire sul divano in salotto. Da allora si fanno compagnia a vicenda. Fui io a scegliergli il nome.
Peter come il cane che avevo quando ero piccola.
 Mi stiracchiai e andai in camera. Volevo leggere un po’ ma come quel pomeriggio non ci riuscii. Continuavo a pensare a mio cugino e alla mia amica, era la coppia più improbabile del mondo.
Josie era una ragazza estroversa, ma al contempo anche molto regolata. A scuola aveva la media perfetta, nella vita sociale aveva un sacco di ottime conoscenze per il futuro lavoro. Gale invece… bhè era Gale. Un ragazzo intelligente e bellissimo certo. Però piuttosto spericolato, non sapeva regolarsi. Rivedendola in questi termini però forse creavano una sorta di coppia perfetta, si equilibravano a vicenda . Cullata da quei pensieri mi addormentai.


martedì 22 febbraio 2011

Partecipate al Giveaway del blog Books Passion!

http://giuliana-bookspassion.blogspot.com/2011/02/ciao-tutti-amici-oggi-una-novita-un.html

La fine dei giorni di Thorbjörn Magnusson

             

Alla fine, la conclusione di tutto giunse anche per il genere umano...

Erano stati anni di guerre sanguinolente e distruttive, di padri contro figli, di potere e morte. Si era giunti, infine, all'olocausto nucleare, due terzi del genere umano si era perso nell'abbagliante luce dell'ultima esplosione, che spazzò via quasi un quarto del pianeta. Per la restante popolazione le cose andarono anche peggio: i cataclismi che l'ultima esplosione portarono ad un abbassamento dra­stico della temperatura, e di conseguenza, ad un inverno perenne. Si scatenarono epidemie, carestie e si radicò nei cuori dei superstiti la paura e la certezza che non poteva esserci nulla di peggio... ma si sbagliavano. Al culmine del periodo più nero, comparirono nuovi strani esseri, dapprima conside­rati demoni o creature infernali, rigurgitate dall'inferno stesso, per poi accorgersi che erano esseri mutati in altro. Semplici uomini deformi, resi folli dalle radiazioni, che vagano per la terra desolata urlando ad animali che hanno subito mutazioni bizzarre, trasformandosi in cosa raccapriccianti e malvagie... che stavano avanzando verso le poche città superstiti rimaste.

Solo in quel momento David aprì gli occhi, svegliandosi di soprassalto e scoprendo che era tutto solo un brutto sogno... vivido come fosse realtà, ma solo un sogno. Ma poi sentì strani rumori ed esplosioni provenire dall'esterno e, scendendo al piano di sotto verso le enormi vetrate di casa sua che davano sull'isola di Manhattam vide palazzi in fiamme, esplosioni e terra bruciata. Sconvolto da quelle immagini non potè fare altro che rimanere a contemplare quella distruzione e non si accorse dell'orda di zombie che stava arrancando verso le case di quella zona... bramosa di carne fresca.

by Thorbjörn ^.^

lunedì 21 febbraio 2011

Silver moonlight 2°capitolo


Sia Brian che Taylor avevano trovato la propria strada al di fuori del paese dopo aver ottenuto il diploma; ed avevano abbandonato le loro vite di periferia per cominciare la vera vita, come loro la chiamavano, in una delle rinomate università della Ivy League negli stati uniti.
Lei invece, non aveva mai pensato realmente di andarsene da li; certo, aveva consultato insieme ai consulenti scolastici le varie opzioni per continuare gli studi e ottenere la laurea come ogni bravo studente dovrebbe fare, ma qualcosa la teneva legata a quel luogo, qualcosa dentro di sé le dava la consapevolezza che nonostante tutti i buoni propositi e le intenzioni di seguire il percorso di vita di altre milioni di persone, da Lake Louise non se ne sarebbe mai andata.
Perché era li che doveva stare.
Qualcosa la teneva legata a quel posto, era come se dei brandelli della sua anima avessero abbandonato il corpo estendendosi al di fuori di esso, legandola per sempre al lago e alla foresta che circondavano la sua casa.
Una prigione le cui sbarre erano i tronchi e i cui confini erano le imponenti montagne che proteggevano come uno scrigno la perla turchese e scintillante dello specchio d'acqua.
Lyla, però, non era stata con le mani in mano.
Dopo la morte dei suoi genitori; avvenuta quando lei aveva solo sei mesi in seguito ad un incidente di montagna dove durante un' escursione, erano stati travolti da una valanga di neve, gli zii freschi di matrimonio l'avevano accolta in casa come una figlia, crescendola come tale, ma non mancando mai di raccontarle come fossero i suoi genitori. Nel passare degli anni le raccontarono quante più cose possibili sui genitori in modo tale che crescesse con dei ricordi reali della sua famiglia; così che quando avesse guardato l'album dei ricordi dei genitori, li avrebbe visti come Mamma e Papà e non come due sconosciuti.

domenica 20 febbraio 2011

I'm Reading...2°


Laurell K.Hamilton
"Un soffio di gelo"



Numero Pagine: 368
Prezzo: 18.60
Casa Editrice: Nord

Trama:



È da molto tempo che Meredith Gentry, principessa della corte Unseelie, non torna a Los Angeles. Ora però è costretta a recarsi in città, dove lavorava come detective privata, per difendere le sue guardie del corpo – Rhys, Galen e Abeloec –, che sono state accusate di stupro da Lady Caitrin, una nobildonna della corte Seelie. Se i tre fossero giudicati colpevoli, Faerie ne chiederebbe l’estradizione e li condannerebbe alla tortura eterna. Convinta dell’innocenza dei suoi uomini, Merry sospetta che in realtà il processo sia una trappola ordita da suo zio Taranis, sovrano della Luce e delle Illusioni, per arrivare a lei. Infatti, da quando è venuto a sapere degli straordinari poteri che Merry ha risvegliato nella corte Unseelie, Taranis ha un unico obiettivo: rapire la nipote per poi costringerla a sposarlo. Tuttavia, oltre che su alcuni fedelissimi guerrieri, la principessa può contare anche su un potente alleato: sir Hugh, il capo di un gruppo di nobili Seelie che, disgustato dai folli piani di Taranis, sta tramando per far incoronare Merry unica regina dell’intero mondo di Faerie...


Finalmente il nuovo capitolo della saga di Merry é uscito dopo tanta trepidante attesa ^-^
L'ho preso proprio oggi e sebbene fossi d'accordo di leggerlo in sincro con Eradil, non posso aspettare, la tentazione è troppo forte per cui l'ho iniziato appena arrivata a casa e come al solito la nostra adorata Hamilton non delude!!!!

venerdì 18 febbraio 2011

I'm reading... 1°

Questa rubrica l'abbiamo ideata per condividere con voi in tempo reale le nostre letture.
Dato che ho finito proprio questa notte "Dark Seduction" di Brenda Joyce pensavo di iniziare il post con un libro che devo iniziare a leggere:

"Iris fiori di cenere"
di Maurizio Temporin

Casa editrice:Giunti
Numero di pagine:348
Prezzo:14.90

Trama:

Ha 17 anni, frequenta la scuola e pochi amici scelti. Una ragazza come tante, almeno in apparenza. Una fiaschetta l'accompagna: non è alcol ma caffè, perché la stranezza più grande di Thara è che non riesce a tenersi sveglia per tutto l'arco della giornata e si sente in forza soltanto all'alba e al crepuscolo. La sua vita si dipana tra le rivalità scolastiche e la voragine comunicativa con la madre. Finché un giorno, cercando di rubare dal giardino di una villetta misteriosa un iris, cade in un sonno profondo e si risveglia in una realtà di cenere. Da quel momento Thara diventa Iris e scopre cosa vuole dire essere una Crepuscolare, figlia di terrestre e di un Nocturno. Una saga urban, una nuova eroina, un nuovo incredibile mondo parallelo. Non un fantasy, ma un'incursione nei mondi possibili.


Chi di voi l'ha letto? Chi ce l'ha in lista? A chi  non è piaciuto? Da zero a dieci che voto gli dareste?

Grazie a tutti voi vi auguro buona lettura e tanti bei libri!!!!
XOXO
                 Eireen

One book one life change 2°

Questo venerdì tocca a me (Eradil) presentarvi un libro che ha avuto un grosso impatto sulla mia vita di lettrice.Sto parlando de "Il Signore Degli Anelli"



Autore: J.R.R. Tolkien
Anno di pubblicazione: 1954-1955

"Il Signore degli Anelli" è un romanzo di avventure in luoghi remoti e terribili, di episodi d'inesauribile allegria, di segreti paurosi che si svelano a poco a poco, di draghi crudeli e alberi che camminano, di città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano al solo nominarli, di eserciti luminosi e oscuri. Tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male.

Questo libro è per me una sorta di bibbia, mi ha fatta innamorare completamente del suo mondo, dei suoi insegnamenti.
E' un libro unico in cui vengono trattati temi tutt'ora attuali come il pregiudizio verso chi è diverso e l'amicizia.
è una porta verso un mondo vasto e e dettagliato fino all'inverosimile.
Mi è davvero difficile trovare le parole per descriverlo tanta è l'ammirazione che ho nei confronti nei confronti dell'unico (per me si intende) grande maestro J.R.R Tolkien.







giovedì 17 febbraio 2011

Conversazioni con un imbecille....



Questa conversazione mi  è tornata in mente oggi mentre stavo riordinando i miei libri e mi è capitato fra le mani il libro in questione Zombie island e ovviamente ho ricordato questa scena che sul momento quel ragazzo l'avrei ucciso già non capisco come possa passarti per la testa di rompere le palle a qualcuno che è comodamente immerso nel suo fantastico libro...comunque ecco la scena :

In treno per andare a bologna.

Imbecille: Ciao!
Io:....Ciao....
Imbecille: Cosa fai di bello?
Io: ....Leggo...( alzando il libro per sottolineare il concetto )
Imbecille: Wow e cosa leggi di bello?
Io ( che comincio a sentirmi irritata ): Zombie island di David Wellington
Imbecille: Sembra splatterissimo (WTF????????) e com'è?
Io: E' fantastico...
Imbecille: C'è il film?
Io: No...
Imbecille:.....ah....beh allora deve fare proprio schifo.
WTF?????????????????????

mercoledì 16 febbraio 2011

Infatuation - Eireen

Buon giorno carissimi lettori anche se in effetti oggi non è una bellissima giornata purtroppo ^-^
Quindi tantovale tirarsi su di morale leggendo un buon libro sotto le coperte e perchè no una bella cioccolata calda per scaldarsi ( piano A per la mia giornata ).
Oggi volevo iniziare la publicazione dell'altro libro a cui sto lavorando ormai da qualche anno dato che l'ho iniziato più o meno quattro anni fa.

Trama:
Infatuation parla di Daisy una giovane ragazza che ogni anno d'estate è ospite di sua nonna in california.
Ma quest'anno sarà un anno molto particolare per lei, sebbene ritrovi l'amicizia di Josie e l'affetto del cugino Gale non può fare a meno di sentire la mancanza del suo ragazzo che è rimasto a Detroit. Ma non sa che una forza potente è in agguato ma soprattutto non sa della forte infatuazione che l'incontro con un formidabile sconosciuto le provocherà.





Infatuation
Cap.1 pt.1

Le vacanze estive. L’evento in assoluto più atteso da tutti i ragazzi…o quasi.
Mia madre era riuscita a farmele odiare da quando avevo dieci anni, quando fui costretta per la prima volta a passare tutti e tre i mesi di vacanza a casa di mia nonna. Con questo non voglio dire che per me non fosse un piacere rivederla…ma cercate di capire…un’ottantenne non offre grandi prospettive di divertimento per una bambina di dieci anni, ne per una di undici o diciassette anni.
Sta di fatto che da quando avevo dieci anni, ogni anno, il dieci giugno parto direttamente da Detroit per la California a passare i prossimi tre mesi della mia vita.
A essere sinceri gli ultimi tre anni non erano andati poi così male. Mi ero trovata un lavoretto in un bar praticamente sulla spiaggia piuttosto carino, paga buona, orario ottimo. Un lavoretto che aiutava a far passare il tempo e dove avrei lavorato anche quell’estate.
Nonostante questo, quell’anno la partenza sarebbe stata un evento terribile.
Avevo un ragazzo. Il mio primo ragazzo per l’esattezza. Stavamo insieme da nove mesi e come primo tentativo era andata alla grande… ma adesso saremmo stati separati per tre mesi, anzi due mesi e tre settimane; avrebbe passato una settimana con me in California a luglio, ma come è ben risaputo le relazioni a distanza non funzionano.
-Tesoro- esordì mia madre come al solito al gate dell’aeroporto.- comportati bene, chiama ogni giorno e salutami la nonna-. Mi schioccò un sonoro bacio sulla guancia,il che mi fece sentire una bambina di cinque anni.
-Mamma, mi dici le stesse cose da quando avevo dieci anni, tutti gli anni- dissi in tono paziente.
-Oh scusami Daisy! Ma lo sai che divento nervosa in questo periodo dell’anno. Sai fra il lavoro e tutto il resto…ma ora va il tuo aereo parte fra poco. Ci vediamo fra tre mesi piccolina mia e ricordati chiama…-
-Ogni giorno, si credo di aver assimilato il concetto dopo sette anni-.
Ci abbracciammo, raccolsi il mio bagaglio a mano e mi avviai per imbarcarmi.
Il viaggio andò alla grande. Dormii come al solito e fui svegliata dall’hostess.
California sono tornata!
All’aeroporto trovai mio cugino Gale che era venuto a prendermi. Davvero un bel tipo, il tipico ragazzo californiano, super biondo, super abbronzato, super atletico in poche parole? Beh decisamente carino sì. Peccato che fosse mio cugino…altrimenti non ci avrei pensato due volte a saltargli addosso.
-Daisy! Mi sei mancata dolcezza!- mi sorrise e mi abbracciò con trasporto.
-Anche tu mi sei mancato!- dopo qualche istante ci sciogliemmo dall’abbraccio.
Gale mi aiutò a portare le valigie e ci incamminammo verso la sua macchina parlando del più e del meno.
- Allora come sta la mia adorabile cugina?- mi chiese una volta saliti in macchina.
-Bene a parte…bhè lo sai. Josh, il mio ragazzo, è ancora a Detroit. Non potrà venire a trovarmi prima di metà luglio…-lasciai la frase in sospeso con aria imbarazzata mentre il mio adorabile cugino se la rideva di gusto delle mie disgrazie e mi strizzava il braccio con fare rassicurante mentre metteva in moto la macchina.
- Bhè, quali erano le alternative di tua madre? O che venivi qui questa estate o a settembre ti mandava in collegio? E’ proprio un tiranno!-
-Già come no- replicai- e di te cosa mi racconti? Come stai?-
-Oh piuttosto bene ho trovato lavoro da un meccanico vicino a casa e un paio di mesi fa ho affittato una casa vera e propra con tanto di giardino con un paio di amici. Diciamo che mi sono sistemato piuttosto bene-
-Una casa?- rimasi a bocca aperta a quella notizia- Wow Gale! Ma è fantastico una casa tutta tua? Niente adulti fra i piedi?-
-Niente adulti fra i piedi? E secondo te allora io cosa sarei? Un moccioso? Ho ventidue anni nel caso non lo sapessi-.
Lo guardai con finta aria pensosa- In effetti fisicamente dimostri ventidue anni ma a livello di maturità ne dimostri almeno quindici in meno-.
Continuammo su questo tono scherzoso per tutta l’ora che ci separava da casa della nonna Sarah.
Era sempre così con Gale, ti faceva sentire ben accetto e sapeva metterti a tuo agio sempre e comunque.

La nonna abitava in una magnifica villetta sul mare, molto carina e quando arrivammo la trovammo seduta sotto il porticato ad aspettarci con in mano un lavoro a ricamo.
Sentì il rumore dei pneumatici e alzò lo sguardo sorridendo.
- Ciao nonna- le sorrisi avvicinandomi- come stai?-e l’abbracciai.
- Daisy tesoro sto bene! Quanto tempo e come sei cresciuta! Che bella che sei diventata-.
Arrossii violentemente a quelle parole. Tipico di me, arrossire per ogni sciocchezza e in alcune occasioni questo mio lato del carattere era molto, molto imbarazzante.
-Grazie nonna anch’io ti vedo bene-
-Gale tesoro che ne dici di rimanere a cena con noi stasera? Ho preparato gli spaghetti alla scogliera come li fanno proprio in italia so che vi piacciono-
Io e mio cugno ci scambiammo un’occhiata e scoppiammo a ridere- Si dice allo scoglio nonna- la corressi
A ottantasette anni la nonna era ancora in gamba perfettamente autonoma, e sia nel fisico che nel pensiero dimostrava almeno dieci anni di meno. Speravo di diventare anch’io così alla sua età.
Ci sedemmo a tavola e cenammo allegramente parlando del più e del meno di come erano passati questi ultimi nove mesi e, inevitabilmente, incappammo in argomento “fidanzati”.
-Bhè- esordii- in effetti ho un ragazzo- le raccontai - stiamo insieme da nove mesi si chiama josh, e ha diciassette anni come me e siamo a scuola insieme ci siamo conosciuti al corso di inglese e rincontrati a quello di spagnolo, matematica, e scienze.-
-Oh Daisy cara! era ora che ti trovassi il ragazzo!-la nonna lanciò un occhiataccia a Gale che a quelle parole era scoppiato a ridere sbavezzandosi addosso l’acqua che stava bevendo.-Io alla tua età avevo già fatto una strage di cuori, aveo un sacco di corteggiatori quando andavamo a ballare con le mie sorelle i maschietti... -.
-Facevano la fila fin fuori per poter ballare con te.Certo nonna, me l’hai già raccontata la storia-. Le riposi ridendo con le lacrime agli occhi.
Concludemmo la serata con la torta di mele squisita come al solito. Alla fine Gale se ne andò alle undici e la nonna vedendomi con la testa ciondolante dal sonno mi spedì in camera da letto con un bacio stampato in fronte come faceva quando ero piccola e un – Bentornata tesoro-.
Salii le scale stancamente strascicando i piedi e mi diressi nella mia stanza. Mi buttai lì sul letto senza neanche mettermi il pigiama e mi addormentai cullata da rumore delle onde che si infrangevano sulla sabbia.


Per oggi mi fermo qui ^-^
Buona lettura a tutti
                                    XOXO Eireen



martedì 15 febbraio 2011

MEME ^-^

Un piccolo riassunto della nostra cariera da lettrici del 2010

 -Quanti libri hai letto nel 2010?
Eirenn: 74
Eradil: 53

-Quanti erano fiction e quanti no?
Eireen: Nessuno

Eradil: Nessuno

-Quanti scrittori e quante scrittrici?
Eireen: Scrittori 14, scrittrici
43
Eradil: Non mi ricordo con esattezza ma sicuramente più scrittrici che scrittori
 

 -Il miglior libro letto?
Eireen: Grande amore
Eradil: Hunger games


-E il più brutto?
Eireen: Mr. Darcy vampyre
Eradil: La leggenda di otori
 

-Il libro più vecchio che hai letto?
Eireen: Novecento

Eradil: Memnoch il diavolo 1995

-E il più recente?
Eireen: Gli ultimi eroi

Eradil: Iris

-Qual'è il libro col titolo più lungo?
Eireen: L'uomo che credeva di non avere più tempo

Eradil: Perchè l'amore qualche volta ha paura

-E quello col titolo più corto?
Eireen: Bitten
Eradil: Hunted


-Quanti libri hai riletto?
Eireen: Nessuno
Eradil: Nessuno


-E quali vorresti rileggere?
Eireen: Baciata da un angelo, La donna che non poteva essere qui
.
Eradil Hunger games

-I libri più letti dello stesso autore quest'anno.
Eireen: Sherrilyn K
enyon (4) Musso (2) Elizabeth Chandler (4)


Eradil: Colleen Gleason (3)

-Quanti libri scritti da autori italiani?
Eireen: 2
Eradil: 1
 

-E quanti dei libri letti sono stati presi in biblioteca?
Eireen: Nessuno

Eradil: Nessuno

-Dei libri letti quanti erano e-book?
Eireen: Nessuno

Eradil: Nessuno


Buona lettura!!!!!!

La signora delle tenebre di Thorbjörn Magnusson

 

"Erano ore che vagava per la città, ma a quell’ora di notte la scena che si prefigurava ai suoi occhi era sempre la stessa... desolazione, vuoto... non si vedeva anima viva, e non capiva dove fossero spariti tutti, tutto era rimasto così come era stato lasciato, macchine in mezzo alla strada, negozi aperti ma desolatamente vuoti.. un silenzio innaturale. Poi arrivò alla baia... e lì capì.... centinaia di strane creature erano appollaiate al porto, creature semi-umane con sembianze da vampiro... fu lì che si accorse delle persone che si nascondevano in ogni dove intorno a lui, per paura di venire catturate... Era in piedi in mezzo alla banchina e ad un certo punto, una buona parte di quelle creature prese a fissarlo e a emettere strani schiamazzi…cercò di fuggire di ripararsi da qualche parte, poi la vide… alta, bellissima, dai capelli color del fuoco, che guardava lui e gli faceva cenno di seguirlo. Lui fu come rapito da quel pensiero, obbligato a obbedire al suo volere, e questo segnò la fine per lui e per la razza degli uomini… lei era…. LILITH…"

Vincitore del sondaggio: Valentine's day special





Ebbene San Valentino è passato e abbiamo un vincitore al nostro sondaggio.
.........Rullo di tamburi.........and the winner is................................................
La frase tratta da "Il ritorno" di Diana Gabaldon con un totale di due punti!!!!
In vantaggio di un punto su:
- "Apologize"  Eireen
- "Sette giorni per l'eternità"  Marc Levy
-"Morsi di ghiaccio" Richelle Mead
-"Prima di questo letto" Piloni stefania
che hanno ricevuto un punto ciascuno.




                                                                     
  
"Il ritorno" Diana Gabaldon
Lascia che io te lo dica nel sonno quanto ti amo. Perchè non c'è molto che iopossa dirti mentre siamo svegli, se non le stesse, povere parole, ripetute ancora e ancora. Mentre dormi tra le mie braccia invece, posso dirti cose che suonerebbero sciocche nella veglia, e i tuoi sogni sapranno che sono vere.
 [ Jamie to Claire ]

                                                                                         
                                                                        

lunedì 14 febbraio 2011

Introduzione + Capitolo 1

Parte oggi la pubblicazione a capitoli del mio racconto.
E' ancora in fase di lavorazione e quindi senza una fine.
Leggerete i capitoli mano a mano che li scriverò passando direttamente dal mio pc ai vostri occhi.
ma parliamo della trama.


Questa è la storia di Lyla, una ragazza normale e tranquilla che passa la sua vita sulle rive di Lake Louise un minuscolo paesino turistico in Canada, sulle rive di un meraviglioso lago ai piedi di un ghiacciaio incastrato tra le montagne rocciose dello stato di Alberta.
Qui lavora in un piccolo negozio di souvenir insieme allo zio, dove dipinge le rocce lisce che raccoglie durante le sue passeggiate sulle rive del lago e che rivende ai turisti.
Da quel posto non è mai riuscita ad allontanarsi e mai realmente provato a farlo, fermata dalla inconscia consapevolezza che lì il suo futuro si sarebbe compiuto.






La luce della luna piena attraversava le sottili tende di tulle nero come come una polvere argentea fino ad andare a stamparsi sul muro che stava di fronte.
Fuori il gelo dei primi giorni di novembre creava motivi geometrici intricati sulle finestre dove la nebbia si era posata durante il giorno. Le piante e l'erba scintillavano ricoperti dal ghiaccio come se fossero gli elementi di una natura aliena al pianeta terra.
Lyla se ne stava rannicchiata in posizione fetale nel suo lettone matrimoniale, felice di ignorare la temperatura rigida dell'inverno canadese.
Strati di coperte la ricoprivano fino a nascondere completamente il suo corpo lasciando solo una forma vagamente abbozzata a rivelarne la presenza.
Gli unici rumori a squarciare il silenzio nella piccola casetta a due piani tra i boschi vicino a lake louise, erano lo scoppiettare dei carboni lasciati a spegnersi nel camino della sala al piano terra e il sommesso e cadenzato russare dei suoi zii nella camera che stava esattamente di fronte alla sua.
Lyla malediceva mentalmente e in modo non troppo ironico l'architetto che aveva progettato la casa, ovvero sua zia saraphine. Diceva che cosi il sole che attraversava le due camere rendeva tutto più luminoso.
Lyla non aveva aperto bocca al riguardo, ma non nascondeva certo il fastidio di avere la camera praticamente in condivisione con loro divisa solo da uno stretto corridoio e quindi di fatto la privacy ridotta a zero.
Non che avesse qualcosa da nascondere loro.
Era una ragazza tranquilla, che negli anni delle scuole aveva avuto voti nella media, non una secchiona ma neanche una completa ignorante.
Aveva avuto anche lei un giro di conoscenze come tutti gli studenti al liceo e degli amici veri che poteva contare sulle dita di una mano.
Nessun fidanzato, nessuna amicizia “speciale” come diceva zia saraph. A causa di questa sua “mancanza”, brian e taylor suoi migliori amici dai tempi dell'asilo, non facevano altro che pungolarla con frecciatine avvelenate sul suo status di “perenne zitella”.
Ma a lei non interessava entrare a far parte del club delle coppie, certo non avrebbe disdegnato conoscere una persona in grado di strapparla alla mediocrità della vita che stava facendo nel piccolo paese di montagna dove viveva da sempre.
Se avesse incontrato una persona cosi, capace di tirare fuori lati del carattere che lei sapeva di possedere ma che non erano mai usciti perché non aveva trovato la persona giusta con cui viverli, cui donarli, non avrebbe esitato, si sarebbe donata a lui completamente e senza riserve.
Ma più passava il tempo più si accorgeva che quella sorte non sarebbe toccata a lei.


Valentine's day Special

                                            
Buona sera a tutti carissimi lettori e dato che è mezzanotte passata vi auguro anche buon San Valentino!
Abbiamo pensato di proporvi una cosa carina per oggi ^-^: qui sotto troverete elencate dieci frasi tratte da diversi libri che parlano d'amore, di come questo possa fare male ma rendere felici allo stesso tempo, di come ti possa spiazzare e portarti via tutto in un attimo o di come può avvolgerti nel suo inebriante calore un'attimo dopo.
Noi vi chiediamo di votare la vostra preferita nella colonna qui accanto sulla sinistra e a fine giornata vedremo qual'è secondo voi la frase d'amore più bella.
                                                          XOXO 
                                                                    E&E

1. Lascia che io te lo dica nel sonno quanto ti amo. Perchè non c'è molto che iopossa dirti mentre siamo svegli, se non le stesse, povere parole, ripetute ancora e ancora. Mentre dormi tra le mie braccia invece, posso dirti cose che suonerebbero sciocche nella veglia, e i tuoi sogni sapranno che sono vere.
 [ Jamie to Claire ]
-Il ritorno-Diana Gabaldon

2. Come una candela che allontana le ombre tu allontani i miei pensieri e le mie paure..
non abbandonarmi nelle tenebre, ti prego non lasciare la mia mano....
- Apoligize- Eireen

3. L'amore non da nulla fuorchè se stesso e non attinge che da se stesso. L'amore non possiede ne vorrebbe essere posseduto; poichè l'amore basta all'amore.
-Il profeta, Il giardino del profeta- Kahlil Gibran

4. Potrò seguire ogni tuo passo, conoscerò i tuoi risvegli, inventerò le tue notti, rimarrò accanto a te.
Cancellerò il destino, ricucirò ogni ferita. Nei giorni di rabbia ti legherò le mani perché tu non ti ferisca, incollerò la mia bocca alla tua per soffocare le tue grida e nulla sarà come prima, e se sarai solo, lo saremo in due.
- Sette giorni per l'eternità -  Marc Levy

5. Non si può forzare l'amore. O c'è o non c'è. Se non c'è bisogna essere capaci di ammetterlo.
Se c'è bisogna fare tutto il possibile per proteggere le persone che si amano.
- Morsi di ghiaccio - Richelle Mead

6. L'affetto è una cosa che cresce sottobanco, mette radici nostro malgrado e invade tutto.
Poi è troppo tardi: non puoi passarti il tosaerba sul cuore per sradicare la tenerezza.
- Una testa selvatica - Roger Marie-Sabine

7. L'impossibile è ciò che viviamo ogni giorno. Non era possibile che mi innamorassi di te. Non era possibile che tu ti innamorassi di me. Eppure è successo. L'impossibile è ciò che viviamo ogni giorno.
-F. Falconi-

8. Dato che nono ho mai conosciuto l'amore, non ho modo di sapere se faccia male o meno.Ma non riesco a immaginare come essere amati possa far male quanto non esserlo.
  -Fantasy Lover - Sherrilyn Kenyon

9. Quando ami qualcuno...quando ami davvero qualcuno, u amico o una donna gli doni il tuo cuore.
Gli doni una parte di te a cui nessun'altro ha accesso e che nessun altro può ferire. E' come se fossimo noi stessi a dargli il coltello e indicargli il punto più fragile e doloroso dove colpire. Quando poi alla fine succede davvero, quando la persona che ami ti ferisce, è come se ti srappassero via il cuore.
-Devil may cry-Sherrilyn Kenyon

10. La A di Amore è una lettera con fianco di ascesa rapido e con supremo culmine.Al picco dell'unico vertice segue precipitosa la discesa e si ritorna a terra. Strada di andata e ritorno sono congiunte al mezzo da una breve scorciatoia che ti risparmia strepiti e dolore ma ti priva della vetta. Se ti siedi sopra ti pungi il sedere, se solo ti appoggi resti obliquo. Dunque non è un piedistallo né un luogo di ristoro per indecisi, può darsi sia soltanto una toccata e fuga dal paradiso.
-Prima di questo letto- Piloni Stefania

domenica 13 febbraio 2011

Notizie di servizio


Ragazzi e ragazze tranquilli che non siamo sparite.
non vi libererete di noi facilmente (bhuahahahahah, risata malefica della sottoscritta).
scherzi a parte è fine settimana anche per me ed Eireen, e ce lo godiamo entrambe super influenzate nei nostri caldi lettucci.
Domani partirà la pubblicazione del mio racconto "Silver Moonlight".
Sarà una pubblicazione fissa che quindi, troverete tutti i lunedì salvo imprevisti vari, che in ogni caso vi comunicheremo.

A domani quindi e buon fine settimana a tutti
Eradil


venerdì 11 febbraio 2011

One book, one life change 1°

Benvenuti al primo appuntamento di questa rubrica, che è stata realizzata con lo scopo di presentare ogni settimana un libro che ci ha cambiato la vita o il modo di pensare.
Questa settimana tocca a me presentare un libro, venerdì prossimo invece toccherà ad Eradil.

Il libro che ho scelto io è uscito di recente e vi dirò si fa una gran fatica a trovarlo in giro sembra quasi che per i suoi contenuti nessuno voglia tenerlo nella libreria.
Sto parlando di "Proibito" di Tabitha Suzuma.
                                                                                                                  

                                                                            
353 pag                                       
Brossura
16.00€


Trama:

Lochan e Maya sono fratello e sorella. Lui ha 18 anni, è chiuso e solitario; lei ne ha 16, è sensibile e molto più matura di quello che la sua età richiederebbe. La loro ragione di vita, la loro preoccupazione più grande, è prendersi cura dei tre fratellini minori, allo sbando da quando il padre li ha lasciati e la madre si è abbandonata all'alcool. Sempre insieme, sempre vicini, sempre più complici. Un legame che rischia di trasformarsi in un dolce sentimento e una fatale attrazione.



Questo libro è riuscito a colpirmi nel profondo, e sebbene non abbia propriamente cambiamato il mio modo di pensare ( perchè sono sempre stata una della politica vivi e lascia vivere ), ha solleticato il mio animo rivoluzionistico. Viviamo nel 2011 possibile che il sistema legale dia importanza a queste cose?
Insomma ci sono cose ben più gravi e finchè non si fa del male a nessuno non vedo quale sia il problema.
Ha senz'altro ampliato le mie vedute e ora tendo a guardare molto di più prima i miei difetti poi quelli degli altri.



giovedì 10 febbraio 2011

Apologize pt.2 - Eireen


Mi manchi, vorrei parlare con te, vorrei che tu fossi con me, vorrei renderti felice oltre ogni dire, vorrei che mi mandassi quel messaggio che so che hai già scritto. Sono qui sto aspettando solo te, quell'amico che ho trovato quella sera che mi ha fatto sentire libera. Quante persone possono dire di sentirsi così con la sola presenza di una persona? Sei tu che sei così speciale e rendi tale tutto ciò che ti sta attorno? Come una candela che allontana le ombre tu allontani i miei pensieri e le mie paure...non abbandonarmi nelle tenebre, ti prego non lasciare la mia mano....
                                                   XOXO Eireen
Scusate non potevo resistere un'intera settimana XD

Questa è la canzone secondo me perfetta per lo stato d'animo di questo racconto, o per lo meno del mio stato d'animo quando ho scritto queste parole....

Apologize - Eireen

Com'è possibile passare dal vivere una serata così bella con un amico, arrivare a poter parlare di qualsialsi cosa con una persona, a un totale imbarazzo generale solo per un bacio non ricambiato?
Voglio dire non è successo nulla di grave avrei voluto dirgli non ti preoccupare se non ho ricambiato quel bacio ti voglio bene sono stata bene con te mi piace la tua amicizia mi piace la tua compagnia non sentirti in imbarazzo con me per questo almeno hai tentato non vivrai col dubbio e solo io so quanto avrei voluto poter ricambiare e quasi mi pento di non averlo fatto sarebbe stato bello con te che sai capirmi e tirare fuori il meglio di me.
Non vedi come ho continuato a sorriderti poi? Come ho continuato a cercare il tuo sguardo? Ad aspettare che tu parlassi solo per avere una buona scusa per poterti guardare?
C'è che mi piaci ma non so ancora come, c'è che ho paura che è vero sono timida e mi hai presa alla sprovvista...c'è che vorrei riavvolgere il nastro e tornare indietro cancellare tutto e darti quella possibilità che la mia timidezza non ti ha dato.......

Ci vediamo la settimana prossima col prossimo paragrafo
                                                                                     XOXO Eireen

mercoledì 9 febbraio 2011

Ululati nella notte di Thorbjörn Magnusson

Ripresi conoscenza in un bosco di betulle... era uno strano bosco, molto tetro e oscuro... mi sentivo gelare le ossa dal freddo e solo il quel momento mi accorsi di essere quasi nudo... strano, non ricordavo assolutamente come e perchè fossi arrivato in quel bosco, ma qualcosa mi diceva che stavo fuggendo... avevo le gambe coperte di graffi e il sapore ramato del sangue sulle labbra... la notte era troppo scura con nuvole nere e minacciose, ma in qualche modo io vedevo ancora bene... mi rialzai, tentai inutilmente di fare qualche passo in avanti, ricadendo pesantemente a terra. Stavo per disperarmi quando le nuvole all'improvviso si diradarono lasciando trasparire una luminosa luce bianca che mi investì... istintivamente alzai gli occhi al cielo e ne rimasi rapito come se mi chiamasse... Quello che successe dopo fu rapido e doloroso, muscoli che si allungavano, articolazioni che stridevano, ossa che scricchiolavano... e presto tornai ad esse lupo, ululando di gioia all'amica luna... 
                         by
                             Thorbjörn Magnusson

Thorbjörn Magnusson è un uomo di 30 anni, con la passione irrefrenabile per la lettura, il fantasy e tutto quello che trascina l'immaginazione. E' sempre stato portato per la scrittura e per la fantasia e ogni volta che ha un "guizzo d'autore" scrive su qualsiasi cosa trovi.



Eradil: presentazioni

Vivi il mondo di carta come se fosse il luogo in cui nessuno potrà ferirti e nel quale vivere per sempre...

Io sono Eradil.
la mia presentazione non sarà molto diversa da quella di Eireen.
sono cresciuta guardando mio padre leggere e appena ho imparato a decifrare le lettere l'ho seguito nel mondo dei racconti e della fantasia. quello della lettura è un magnifico mondo in cui rifugiarsi e io, ne sono dipendente.
ho cominciato a scrivere da poco, frustrata di risvegliarmi da sogni meravigliosi e non poterli condividere con altri. ho deciso cosi di rendere partecipi gli altri mettendo su carta virtuale quello che i sogni mi hanno donato.

Eireen: presentazioni

E’ una cosa straordinaria la follia, si insinua nella nostra mente silenziosamente, senza farsi notare, poi, d’improvviso, scoppia prendendo possesso della nostra testa, controllando i nostri pensieri e i nostri movimenti; e si ciba, della nostra anima e della nostra sanità, della nostra coscienza… finché il nostro io interiore non muore e il nostro corpo non diventa altro che un involucro vuoto posseduto dalla pazzia…

Salve a tutti, io sono Eireen. Sono appassionata di libri da quando ho imparato a leggere e ho sempre trovato nella scrittura un conforto indescrivibile. cosa c'è di meglio di buttare su carta bianca tutte le emozioni represse? Dopo è inevitabile sentirsi meglio. Amo con tutto il cuore il mondo di carta e inchiostro e spero di poterne far parte un giorno.
                                                    XOXO Eireen

Presentazioni . . .

Salve a tutti, cari lettori noi siamo Eradil e Eireen lo scopo del nostro blog è abbastanza chiaro poter condividere con tutti voi le nostre creazioni , che pubblicheremo settimanalmente e ci alterneremo pubblicando un capitolo tratto dai racconti che abbiamo scritto nel corso degli anni.
O almeno ci proveremo! 
Siamo ancora in fase di creazione quindi sicuramente ci saranno cambiamenti, col tempo aggiungeremo le varie rubriche ma c'è caso che per i primi tempi non riusciremo a essere precise quindi le uscite dei capitoli potrebbero saltare qualche giorno o essere pubblicati prima
Vi terremo in ogni caso aggiornati  e io ( Eireen) personalmente non vedo l'ora di poter lavorare a pieno ritmo a questo blog vi auguro buona lettura.
                                                                           XOXO
                                                                                      E&E